LODI Bastano poche gocce per mandare in tilt il traffico in zona ospedale

Una coda “senza fine” su via Massena e le auto ferme in colonna in via Serravalle: si ripete un copione già visto in troppe occasioni

Da una parte le code dal parcheggio di via Massena, dall’altra la fila di auto ferme fino in via Serravalle. È bastata la prima giornata di autunno vero e di pioggia per mandare completamente in tilt il traffico della zona ospedale ieri mattina, con le auto finite nell’imbuto di Largo Donatori del Sangue a passo d’uomo. Un incubo per gli automobilisti, un’amarissima realtà per i soccorritori, con un’ambulanza ieri costretta a percorrere gli ultimi 100 metri per il pronto soccorso in contromano. A distanza di tre anni la nuova viabilità rivoluzionata dal centrodestra mostra limiti anche peggiori della situazione precedente.

Il paradosso è che nel 2019 l’amministrazione Casanova decise di intervenire proprio per migliorare una situazione di viabilità piuttosto critica e spesso al centro delle polemiche. L’intento della nuova viabilità disegnata dal centrodestra era quella di rendere più fluido il passaggio del traffico davanti l’ospedale, ma in realtà la modifica dei sensi unici ha semplicemente portato più auto sull’asse di Largo Donatori del Sangue-Viale Savoia, con l’aggravante di aver eliminato la corsia preferenziale dedicata ai mezzi di soccorso e ai bus. E nei giorni di traffico intenso, quelle auto in più pesano e non poco.

Sono di due ordini diversi però i problemi della viabilità della zona. Da una parte ci sono le polemiche degli automobilisti, costretti a lunghe code a passo d’uomo per entrare o per uscire dalla città. Spesso le code partono direttamente dall’uscita della tangenziale o poco dopo, il problema è cronico e non dovuto alla giornata di pioggia, che peraltro crea sempre caos tra gli automobilisti. Le auto di fatto sono canalizzate tutte dentro Largo Marinai d’Italia, dove oggi insistono fermate dell’autobus in entrambe le direzioni e dove lo spartitraffico delimitatore delle corsie di fatto impedisce ogni manovra per aggirare qualsiasi mezzo in fermata. Alcuni automobilisti e residenti addirittura sono tornati sui propri passi, e oggi invocano il ritorno alla viabilità precedente (peraltro sempre criticata).

Il problema maggiore e più importante però riguarda la specifica funzione dell’ospedale. Nei giorni di traffico intenso, con le corsie ristrette, i mezzi di soccorso diretti verso il pronto soccorso non possono materialmente superare le colonne d’auto, se non a costo di pericolose peripezie. E poi c’è il problema dei pazienti fragili, che è quasi impossibile lasciare davanti l’ingresso, una situazione denunciata più volte anche dai medici stessi e dati tanti volontari di associazioni che si occupano del trasporto dei malati. I pochi posti riservati sono spesso occupati, a volte per fermate di altri malati (peraltro costringendo a volte le auto a fermarsi in mezzo alla strada, bloccando il traffico, in attesa che si liberi il posto), spesso per soste più o meno prolungate, più o meno motivate.

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