Lodi, il “Barcòn de San Roch”
dimenticato lungo l’argine

Così finisce uno dei simboli popolari dell’Adda

Il Barcòn de San Roch marcisce giorno dopo giorno sotto il sole. Tutto attorno la desolazione di un Lungoadda avvolto da rifiuti e indifferenza. Sono lontani i tempi in cui su quella mezzaluna popolare si faceva avanti e indietro a pelo d’acqua, tra risate e mangiate, una preghiera e uno sguardo al cielo. Un pezzo di storia affondato insieme alla speranza di un rilancio. Cesare Lorandi, pescatore dello Spinning Club, prova amarezza ogni volta che cammina su questo tratto d’argine che si snoda in zona Capanno e che porta al Belgiardino: «Ricordo quando con Gino Piazza, detto “El Pula” (storico barcaiolo ormai scomparso, ndr), si portavano gli ospiti della Fondazione Danelli in gita sull’Adda. Che peccato che sia finito lì, in mezzo a un campo con l’erba alta, mi si stringe il cuore ogni volta. Ormai si è trasformato in un ricettacolo d’immondizia».

Nella città del Torrione c’è chi, come Cesare Lorandi, si ricorda di quei tempi, quando il Barcòn de San Roch non era solamente una barca, ma una culla di risate e spensieratezza. «È tuttora vivo il ricordo di quanto io e mia moglie Luciana abbiamo fatto delle gite sul Barcòn de San Roch di Gino Piazza detto “El Pula” - ha raccontato tempo fa al Cittadino Ersilio Miragoli -. La gita si faceva il sabato e la domenica partendo dal ponte dell’Adda, di fronte dove una volta c’era il Napoleon. Si passava sotto le arcate del ponte, e via su contro corrente fino a passare davanti all’Adda Nostra, arrivando fino alle due acque, poi una breve sosta per gustare i deliziosi pesciolini fritti, accompagnati da un buon bicchiere di vino o delle bibite, distribuiti dalla moglie di Gino Pula, la signora Amalia». Dall’argine, oltre alle deiezioni canine abbandonate regolarmente sul sentiero, si vedono sporcizia ed erba alta, molte delle piante che hanno messo radici in zona stanno morendo. Non è chiaro, a distanza di anni, quali fossero i progetti per quest’area, dal momento che è stata realizzata una casetta in legno simile a una biglietteria, ormai stracolma di rifiuti e in parte vandalizzata. Di fatto resta solo il degrado, un angolo ormai utilizzato come gabinetto per cani.

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