
Quasi nove anni sono passati da quando la “furia” dell’Adda ha travolto Lodi. Un ricordo drammatico per i residenti che hanno visto finire sott’acqua case, ricordi e sogni. Fino a questo momento molto è stato fatto per mettere in sicurezza i quartieri di Lodi a rischio, all’appello mancano però due opere importantissime: si tratta dei due argini a monte del ponte vecchio, per i quali sono stati stanziati da Comune e Regione più di 7 milioni di euro.
A breve dovrebbe arrivare la svolta per la difesa in sponda sinistra, quella che collega Lodi a Boffalora e che vale 3 milioni 200mila euro: l’appalto è stato assegnato, le operazioni preliminari di allestimento del cantiere sono partite tra luglio e agosto, resta ancora un terreno da espropriare, dal momento che la proprietà non ha dato il suo assenso. Lunedì l’area sarà picchettata, il Broletto spera di raggiungere un accordo nei prossimi giorni per la cessione del bene, altrimenti si passerà all’occupazione d’urgenza.
L’altro intervento, l’argine in sponda destra da 4 milioni di euro, spetta invece all’Aipo: il progetto definitivo è stato presentato in una conferenza stampa del 2008, al momento è in corso la progettazione esecutiva.
Dopo la terribile alluvione, dal Broletto è partito un piano di battaglia dal costo complessivo di 5 milioni 790mila euro, di cui 4 milioni 790mila a carico del municipio e 1 milione dal Pirellone. Per proteggere il Pratello sono state sistemate due chiuse automatizzate alle rogge Gaetana e Gelata (500 euro), la loro gestione è affidata al Comune e al Consorzio Muzza. L’intervento all’ex Sicc (2 milioni di euro) ha visto la nascita di un argine con una pista ciclabile, a cui si aggiunge l’argine in sponda destra a valle del ponte (1 milione 500mila euro), le opere sono state collaudate, comprese le paratie mobili da issare in caso di piena. Il consolidamento del ponte è stato portato a termine, con il corazzamento dell’isolotto Achilli e l’abbassamento briglia fluviale a valle del ponte (2 milioni 140mila euro), a questo proposito la briglia è già stata abbassata, manca l’installazione degli argani per utilizzare lo scivolo di risalita per le imbarcazioni, che dovrà essere comunque collaudato.
Il primo “banco di prova” dell’efficacia delle difese spondali realizzate in questi anni, si è verificato in occasione di una piena il 4 maggio 2010. In quell’occasione il Broletto sottolineò che il test era stato superato positivamente. Ora ci si dovrà concentrare sulle opere che ancora mancano.
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