Lodi, arrestato con la droga incendia
un materasso in carcere

In casa i carabinieri gli avevano trovato cocaina ed eroina

Arrestato con una decina di grammi di droga, sia eroina sia cocaina, non regge alla carcerazione e dà fuoco a un materasso in una cella della casa circondariale di via Cagnola. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi ma è emerso a margine della seconda udienza del processo per direttissima che vede imputato, A.T., 31 anni, originario del Marocco e irregolare in Italia. L’uomo era stato arrestato dai carabinieri di Guardamiglio la sera dell’11 novembre scorso in un bar di via Leonardo Da Vinci a San Rocco al Porto. I carabinieri erano intervenuti perché lo straniero appariva agitato e avevano cercato di riportarlo alla calma. Visto che risultava pregiudicato per spaccio, e non aveva legami con il paese o con il Lodigiano, era stato perquisito e gli erano state trovate addosso alcune bustine di droga. Il marocchino aveva giurato che si trattava di uso personale ma i carabinieri, recuperato l’indirizzo del suo attuale domicilio, nel Piacentino, dove sarebbe ospite di amici, lo avevano accompagnato nell’abitazione e avevano esteso la perquisizione all’intero appartamento, arrivando a mettere assieme poco più di dieci grammi di eroina e di cocaina, suddivisi in varie bustine.

L’indomani l’arresto era stato convalidato e il giudice non aveva ritenuto sufficiente la misura degli arresti domiciliari, imponendo la carcerazione preventiva. Nel frattempo erano state disposte le analisi sulla droga sequestrata ed era emerso che in particolare la cocaina sarebbe stata di buona qualità, pari a 44 dosi equivalenti. Una soglia che potrebbe superare il limite dello “spaccio di modica quantità” e comportare una pena base di 8 anni di carcere. L’uomo ha scelto il rito abbreviato puntando a uno sconto di pena, in caso di condanna e ha sostenuto anche in aula, con dichiarazioni spontanee, che è droga per uso personale. L’incendio del materasso in cella non ha avuto conseguenze fisiche ma allontana la possibilità di ottenere misure alternative al carcere, il processo continuerà a febbraio. 

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