Lodi, alla Maddalena un sagrato pieno di rattoppi e auto in divieto

In via del Tempio una situazione di degrado che non fa bene all’immagine della città

Dovrebbe essere uno degli angoli della città più suggestivi, invece è preda di manutenzioni sbagliate e vandali. La chiesa della Maddalena si erge imponente sul quartiere e controlla dall’alto la città bassa, e più ci si avvicina al suo cospetto più si notano i guai: il piazzale ospita sempre delle macchine in divieto di sosta, mentre il sagrato - là dove il risad si è spostato - è stato rattoppato con il catrame. A peggiorare la situazione via del Tempio, tristemente nota ai lodigiani per la morte del carabiniere Giovanni Sali: una piccola strada male illuminata che segue il profilo della chiesa, seminata di deiezioni canine, con auto posteggiate in divieto e diversi sacchetti colmi di rifiuti abbandonati per terra.

E pensare che questa potrebbe essere una tappa turistica in un immaginario percorso pensato per il capoluogo. Il complesso di Santa Maria Maddalena è costituito dalla chiesa nuova settecentesca, a cui è affiancata sulla destra la chiesa medievale; il primo nucleo risale ad epoca precedente il XII secolo: nel 1162 si hanno già notizie in questa zona di una chiesa, che doveva essere ricostruita in seguito a un incendio. Le decorazioni interne sono state eseguite nel corso del XVII secolo: di particolare rilievo è la cupola del Crocifisso, realizzata tra il 1684 e il 1686. Risale però al 1719 l’inizio della costruzione di un nuovo edificio, un progetto dell’architetto lodigiano Tommaso Bovio, approvato dal vescovo di Lodi il 15 giugno 1720.

Un patrimonio che Lodi da sempre non sembra essere in grado di sfruttare.

Tutto attorno alla Maddalena, la situazione non migliora, come segnalato anche da alcuni residenti. Via Indipendenza, seppur in modo inferiore rispetto al passato, paga il prezzo della sporcizia lasciata a bordo strada, mercoledì mattina un sacchetto della pattumiera stazionava sul marciapiede. Piazzetta Caserma Chiarle si presenta spesso con cocci di bottiglia frantumati, gli arredi urbani che delimitano questo spazio sono stati danneggiati. Non si contano più, ormai, i blocchi di cemento sparpagliati in giro, nel parcheggio alle spalle degli uffici della questura, tra via della Costa e via Defendente: se è pur vero che il posteggio dovrà essere riqualificato con le risorse stanziare da Regione Lombardia, non è però tollerabile lasciare che vada letteralmente in pezzi mentre automobilisti, ciclisti e pedoni rischiano di farsi male.

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