LODI A cascina Caselle il sogno di una pizzeria gestita da persone con autismo VIDEO

Al via in autunno il progetto della fondazione Danelli che, realizzato in varie fasi, si concluderà nel 2028 con l'apertura di un ristorante, un laboratorio di ceramica e un forno per la preparazione delle merende per gli studenti di via Papa Giovanni XXIII. L’Albarola diventa un quartiere senza barriere a tutti gli effetti

I ragazzi con autismo, oltre 400 nel Lodigiano, impareranno a essere sempre più autonomi. Impareranno a vestirsi da soli, cucinare, tenere in ordine la casa, spostarsi con i mezzi pubblici, fare la spesa e gestire i soldi. E poi anche ad abitare da soli e a lavorare. Tutto questo grazie al progetto “Cascina Caselle - Oltre”. Oltre il dopo di noi, ma insieme per il futuro, oltre l’inclusione, verso l’interazione tra pari.

LODI In una cascina i ragazzi con autismo crescono. Video di Cristina Vercellone

L’idea, che prevede anche la nascita di un centro socio occupazionale, con un laboratorio di ceramica, un laboratorio di panificazione che prepari le merende per gli studenti delle scuole vicine e un ristorante pizzeria aperto a tutti, sorge dalla lungimiranza del direttore della fondazione Danelli Francesco Chiodaroli e dalla generosità dei fratelli Emanuela e Marco Pacchioni, proprietari della cascina Caselle, che sorge proprio di fianco al centro riabilitativo Danelli, all’Albarola, a ridosso dell’unità di neuropsichiatria infantile e le scuole dell’asse di via Papa Giovanni XXIII.

Marco Pacchioni, per 42 anni allenatore di pallavolo, e sua sorella hanno preferito mettere a disposizione per un uso sociale, piuttosto che commerciale, la loro cascina, 650 metri quadrati di spazi coperti, immersi in oltre 1800 metri quadri di verde, tra ulivi, peri e piante di fico, dietro il maxi cantiere della Zucchetti.

L’immobile è stato ristrutturato da spazio ad uso agricolo con tanto di stalla per le mucche e fienile, ad abitazione, per papà Battista e la moglie, nella prima metà degli anni ’90.

«Tutto il progetto - spiega il direttore Chiodaroli -, vale un milione mezzo di euro, tra acquisto, ristrutturazione e arredi. Per quanto riguarda il personale, invece, prevediamo una equipe multidisciplinare con l’assunzione di una psicologa, una psicomotricista e un logopedista».

LODI Appello della fondazione Danelli. Video di Cristina Vercellone

Il progetto si divide in varie fasi, partirà a novembre con la prima e si concluderà entro il 2028. A lanciare un appello per la mancanza di spazi in città per i ragazzi con autismo a basso funzionamento, dopo la scuola, sono stati, nei mesi scorsi, i genitori Marco Zaninelli ed Elena Amoriello. Il loro grido ha favorito l’avvio di un tavolo di lavoro da parte dell’amministrazione Furegato. Ora la fondazione Danelli ha messo sul piatto il suo progetto.

LODI Dopo l'appello dei genitori di Leo. Video di Cristina Vercellone

«La prima fase - spiega Chiodaroli -, quella che partirà a novembre, è rivolta a una quarantina di ragazzini tra i 6 e i 14 anni, con un autismo di livello 3, cioè di basso funzionamento. Nel corso degli ultimi mesi diverse famiglie con ragazzi di questo range di età, residenti a Lodi e nel territorio, hanno sottolineato questa necessità. Grazie ai voucher socio sanitari di Regione Lombardia, che si aggiungono ai voucher autismo i ragazzi impareranno, venendo in cascina, due ore, due volte alla settimana, a svolgere le operazioni più semplici, dall’allacciarsi le scarpe, a vestirsi, lavarsi, cucinare, gestire i loro spazi. Condivideranno le loro competenze poi con i genitori e metteranno in pratica quanto imparato anche a casa con il supporto di operatori a domicilio. Nella fase 2, cioè entro dicembre 2024, l’obiettivo è aprire un centro Sfa sperimentale rivolto ai ragazzi con livello ai autismo 1 e 2, con laboratori interni di prodotti da forno, produzione di gelato e di ceramica. Nella fase 3, invece, che si concluderà entro il 2025, si apriranno da 8 a 10 letti per ospitare i ragazzi anche la notte, una vera e propria palestra all’autonomia. Nell’ultima fase, da portare a compimento entro il 2028, che richiede un coinvolgimento economico anche del territorio, è prevista nell’area edificabile del parco un nuovo edificio con a piano terra un ristorante pizzeria e al primo piano un Cse con attività socio occupazionali per i ragazzi con autismo di livello 2 e 3. Sono già stati presi accordi, inoltre, con l’oratorio e il bar adiacenti la cascina e con i negozi del quartiere, al fine di garantire una pluralità di ambienti ecologici significativi».

LODI Il bello e la solidarietà nel Dna della Danelli. Video di Cristina Vercellone

L'Albarola, grazie a tutto questo diventerà un quartiere senza barriere e sempre più bello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA