«Lo stesso sogno di Papa Francesco:
un mondo più giusto e una Chiesa aperta»

Il lodigiano Giuseppe Migliorini eletto nel consiglio nazionale del Meic

Da Lodi nel consiglio nazionale del Meic, il Movimento ecclesiale d’impegno culturale. Giuseppe Migliorini è stato eletto nel consiglio, durante l’assemblea che si è svolta a distanza, da venerdì a domenica. Fondatore della Sollicitudo, già presidente del Meic di Lodi prima di Luigi Galmozzi (il gruppo di Lodi, lo ricordiamo, esprime anche il delegato regionale Paolo Daccò) e attuale presidente del Cda dell’Editoriale laudense, con i suoi 73 voti, è entrato nel consiglio nazionale.

«In un momento così difficile - spiega Migliorini - si chiede al Meic di essere protagonista: non abbiamo numeri alti, ma tante persone capaci di dare un contributo importante nella vita del paese e della Chiesa». Migliorini porta nel Meic nazionale l’esperienza di Lodi, «un Meic aperto, che vuole confrontarsi con tutti. Il Meic - dice il consigliere nazionale - è un movimento ecclesiale, ma ha sempre guardato dentro la vita civile delle comunità, con l’obiettivo di togliere gli steccati tra un dentro e un fuori».

La modalità del Meic è quella di lavorare con tutte le persone che hanno a cuore i temi del gruppo.

«Quello che ci preme - dice Migliorini - è una chiesa aperta e in uscita, che è la chiesa di Papa Francesco e, dal punto di vista della società civile, creare una società più giusta, con meno disuguaglianze, più democrazia, capace di leggere e rispondere ai problemi. Vorrei far sì che il Meic si apra sempre di più alla società. La spinta che dobbiamo dare ai gruppi locali, magari rimasti chiusi e poco aperti alla società, è questa. Non c’è più spazio per l’autoreferenzialità, il contributo che possiamo portare è significativo. Dobbiamo darlo».

Nella Chiesa si tratta di «sostenere le riforme che Papa Francesco vuole portare avanti a tutti i livelli. Dobbiamo seguire lui».

Quando il Papa ha incontrato il Meic gli ha chiesto di portare avanti il protagonismo del laicato e la valorizzazione della donna, nella vita della Chiesa. «Nella società - dice Migliorini - dobbiamo avere, invece, come punto di riferimento la “Laudato sì” e la “Fratelli tutti”. Dobbiamo dare un contributo fondamentale sulla questione ambientale, che è la questione decisiva, e poi costruire un’amicizia sociale, portare avanti la fratellanza, ricostruire i legami, cercare di combattere contro la parola usata, sui social, ma non solo, come arma, invece che come strumento per dialogare, creare sinergie e sintonie tra tutte le persone che credono nel valore della libertà, dell’uguaglianza e del rispetto delle minoranze. Nel magistero di Papa Francesco, insomma, c’è tutto quello che ci serve per lavorare per una Chiesa e un paese rinnovati».

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