L’INTERVISTA Sicurezza nel Lodigiano, il monito del prefetto: «Non ci possono essere zone franche»

Enrico Roccatagliata illustra al «Cittadino» le principali aree di azione di carabinieri, polizia e Finanza

«Non ci sono possono essere zone franche in provincia di Lodi». E in futuro l’attenzione sarà rivolta ad aumentare ulteriormente la sicurezza, sia sul fronte dei dati statistici, sia per la percezione tra cittadini. Lo afferma in un colloquio con «il Cittadino» il prefetto di Lodi, Enrico Roccatagliata, che interviene a margine di un’estate “calda”, nella quale non sono mancati episodi degni di attenzione, anche legati ai problemi giovani, ma nella quale al tempo stesso il controllo sul territorio da parte delle forze dell’ordine è stato diretto in più direzioni.

Ed ecco dunque le priorità, a partire dai servizi di monitoraggio durante la settimana di Ferragosto, che hanno portato le forze dell’ordine «a effettuare accertamenti su 1828 persone e 821 veicoli, con 192 sanzioni al Codice della strada e tre fogli di via». Particolare attenzione al centro di Lodi e ai luoghi della “movida”, anche alla luce della rissa di piazza Mercato (4 le denunce): «361 le persone controllate, 9 gli esercizi commerciali sui quali sono stati compiuti accertamenti». E ancora, i carabinieri hanno effettuato dieci servizi di controllo nelle piscine di Lodi, Casale e Codogno. Altra priorità segnalata dalle forze dell’ordine la lotta allo spaccio, che ha portato a operazioni nei parchi di Lodi (Giardini del Passeggio, parco di via Fascetti, parco delle Caselle) e nelle campagne: «tra luglio e agosto sono stati effettuati 40 servizi mirati che hanno permesso di elevare sei denunce per spaccio».

Controlli hanno interessato su tutto il territorio provinciale anche gli esercizi commerciali: «33 quelli che hanno visto al lavoro le forze dell’ordine, sette sanzioni per evasione fiscale elevate».

E ancora, sul fronte della prevenzione è stato avviato su impulso del prefetto un «monitoraggio contro l’occupazione abusiva degli immobili»: non siamo certo ai numeri fuori controllo di alcuni quartieri di Roma e Milano (e di altre città anche medie) ma l’incrocio dei dati e delle segnalazioni tra forze dell’ordine, sindaci, Aler e proprietari immobiliari può essere un utile strumento preventivo. Infine il capitolo Sant’Angelo Lodigiano, che ha vissuto un’estate preoccupante sul fronte della sicurezza, come dimostrano i tanti articoli di stampa. Qui più che altrove vale il monito del prefetto - «non ci sono zone franche» preda della illegalità - e dunque, nelle ultime due settimane, anche a seguito della rissa con spari e sprangate in via Tonolli, «sono stati controllati 476 persone e 271 veicoli, sono state effettuate due perquisizioni alla ricerca di armi, sono stati emessi quattro avvisi orali del questore, due stranieri sono stati espulsi, sono state elevate 36 denunce e 29 sanzioni al Codice della strada». L’attività peraltro non si ferma e potrebbe dare riscontri interessanti nei prossimi giorni.

«Non possono esserci zone franche e non mancherà attenzione e impegno di tutte le forze di polizia per migliorare non solo il dato statistico dei reati ma anche la percezione della loro attiva e fattiva presenza, sempre al fianco dei cittadini», precisa il prefetto.

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