L’INTERVISTA Chiara Scotti e la famiglia: «Facendomi strada ho conquistato gli spazi per essere mamma»

L’articolo del “Cittadino” di qualche settimana fa nell’ambito dello speciale sull’economia lodigiana “Top 200”

Quando partecipa ai convegni ai quali viene invitata cerca sempre di portare con sé marito e figlie, per far vedere che conciliare famiglia e lavoro, anche ad alti livelli, è possibile. E per Chiara Scotti, lodigiana di origine ma da oltre vent’anni negli Stati Uniti, dove oggi lavora come Senior Vice President e Research Director della Federal Reserve Bank of Dallas, questo è un messaggio importante da trasmettere e una causa alla quale è sempre stata molto attenta. Come lei stessa racconta, «nel campo della finanza il numero delle donne è sempre stato molto inferiore a quello degli uomini, e mi sono accorta molto presto delle difficoltà a cui le donne andavano incontro. Agli inizi, quando sei l’ultima arrivata, non puoi farci nulla, ma durante la carriera sono riuscita a ritagliarmi degli spazi per la mia famiglia». E in vent’anni qualche cambiamento c’è stato: «Ho avuto la mia prima figlia durante il dottorato: molti professori erano scettici, ma mi ha aiutato a stabilire le mie priorità e diventare molto efficiente nel mio lavoro – spiega –. All’inizio però è stato difficile: quando sono entrata alla Fed, dopo il dottorato, la maternità pagata non esisteva, mi sono presa tre mesi prima di ricominciare. Entrambe le mie figlie hanno frequentato il nido e io piano piano sono riuscita, facendo vedere quello che valevo, a ritagliarmi i miei spazi per essere mamma. Mi sono sempre imposta di essere a casa per le 17.30/18 per passare del tempo con la mia famiglia, continuando poi il lavoro alla sera; in Fed si lavora molto, ma quello che interessa è l’output, cioè quello che produci, oltre alla capacità di saperlo presentare bene, non l’input di ore che ci metti; per questo sono ancora alla Fed dopo 18 anni».

Un grande aiuto, aggiunge, è arrivato da suo marito, un’esperienza che apre a una riflessione più ampia: «Deve essere assimilata l’idea che anche l’uomo debba aiutare nella cura dei figli: questo non solo facilita la donna nel conciliare famiglia e lavoro, ma permette al padre di creare un legame con i figli e responsabilizzarsi».

La pandemia, secondo Scotti, ha portato maggiore flessibilità almeno nel mondo della finanza americana, ma la strada da percorrere è ancora lunga e, soprattutto, richiede un impegno in prima persona: «Tantissime volte all’inizio della mia carriera mi sono trovata a essere l’unica donna in una stanza di uomini. Oggi sono molto attenta nel tenere la porta aperta per le altre donne e a fare mentoring alle ragazze che lavorano con me: a inizio carriera una donna ha un modo di pensare e reagire molto diverso, e, come ho sperimentato, le ragazze devono essere preparate molto più dei ragazzi anche solo prima di fare domande».

© RIPRODUZIONE RISERVATA