L’INTERVISTA Cantieri aperti e maxi opere, ecco le sfide d’autunno del sindaco Furegato

L’agenda del primo cittadino dopo la pausa estiva: dai lavori sulle strade al sottopasso ferroviario, «Lodi ha davanti a sè mesi impegnativi»

Dai cantieri aperti - su strade, scuole, alloggi comunali e centro disabili - alle grandi opere, dal sottopasso ferroviario al nuovo museo civico all’ex Linificio. Dal nodo Ferrabini alle opere che ancora mancano all’appello del piano Marshall all’autunno di eventi alle porte. Con il sindaco di Lodi Andrea Furegato abbiamo fatto il punto sulle sfide d’autunno già nell’agenda politica. «Sfide che la città oggi può affrontare, insieme ai ragionamenti sulla vocazione di Lodi e del territorio, perché se riavvolgiamo il nastro a un anno fa, diverse questioni che destavano preoccupazione, oggi grazie al contributo di attori diversi sono o risolte o in via di risoluzione - sottolinea Furegato - : senza trionfalismi, possiamo dire che alcune cose sono state risolte e la città può viaggiare più leggera».

Sindaco, che autunno ci aspetta?

«La città ha di fronte a sé mesi, ma di fatto anni, molto impegnativi, sotto diversi punti di vista

Innanzitutto sul fronte dei cantieri e dei lavori pubblici. In questo momento abbiamo i cantieri estivi da portare a termine: i lavori aperti sulle scuole, quello su villa Igea per restituire gli spazi del centro disabili - oramai siamo alle battute finali - e il tema delle manutenzioni agli alloggi comunali. In più nelle prossime settimane verranno effettuati altri interventi di riqualificazione sulle strade cittadine, con ultima tranche di risorse da 100 mila euro dedicata a interventi di manutenzione straordinaria sugli asfalti».

Su questo capitolo delle manutenzioni ci arrivano segnalazioni ogni giorno, soprattutto dalle periferie..

«Possiamo dire che quest’ultima parte di lavori si concentrerà tutta sulle periferie. E questo per due ragioni: intanto perché anche le periferie hanno bisogno di manutenzioni e poi tutte le zone rientrano in un piano complessivo di manutenzioni a cui lo scorso anno abbiamo già destinato 500mila euro, toccando tra le altre vie - ad esempio - via Salvo D’Acquisto e via Caponnetto e quindi a San Fereolo e al Revellino, ma anche il centro storico, con un importante intervento sui porfidi e l’asfaltatura di alcune vie centrali, come via IV Novembre e lo svincolo di piazzale Fiume. Quest’anno siamo andati avanti con gli asfalti su viale Milano e il marciapiede di via Aldo Moro, perché è la nostra volontà anche assicurare attenzioni specifiche ai marciapiedi, così da migliorare la qualità della circolazione veicolare e pedonale, in cui magari qualche difficoltà in più è registrata da chi si sposta con carrozzine e passeggini. Ma si è lavorato anche in viale Pavia, viale Europa, sul ponte dell’Adda e anche per un pezzo di marciapiede in via Cavallotti, senza dimenticare i percorsi pedonali sui Giardini del Passaggio. I prossimi 100 mila euro saranno dedicati interamente alle periferie, a interventi relativi sia a strade, sia a marciapiedi. Ci saranno, come sempre quando ci sono dei cantieri, impatti sulla viabilità - che magari saranno inferiore nelle periferie, perché non si lavora sulle arterie principali di collegamento - e va detto che servirebbero sempre più risorse rispetto a quelle che abbiamo a disposizione. Quest’anno poi abbiamo avuto l’imprevisto sia delle minori entrate da oneri sia dell’aumento dei costi per il sottopasso ferroviario, ma siamo comunque riusciti a stanziare risorse per il nostro piano manutentivo».

Ci sono altri cantieri in partenza?

«Dicevo che ci aspettano mesi impegnativi, anche perché ci sono interventi viabilistici da portare a termine. Partiranno a breve i tre cantieri sulla viabilità ciclabile, quelli in via San Bassiano all’altezza del bar Giorgina e all’intersezione con via Polenghi e quello in piazzale Medaglie d’Oro all’imbocco con via Castelfidardo, e ci sono da concludere gli interventi per le due rotatorie dei Giardini e per quella di via Sforza, relative al piano ex Consorzio Agrario».

Per le due rotatorie dei Giardini i lavori procedono a rilento: a settembre non si rischia la “paralisi” del traffico con la ripresa delle scuole?

«Stiamo lavorando perché ci sia un’accelerazione dei lavori. Paralisi mi sembra un po’ forte come termine: ci potranno essere potenzialmente dei disagi, che cercheremo di contenerli il più possibile. La viabilità, però, non dovrebbe essere mai interrotta. In piazzale Medaglie d’Oro è attesa la partenza di alcuni lavori propedeutici alla realizzazione della rotatoria e in particolare relativi ai sottoservizi».

Proseguono anche le interlocuzioni con il privato sulle modifiche al piano, penso ad esempio al tema del Dopolavoro da cedere al Comune?

«Proseguono e in questo momento stiamo definendo con il privato l’inquadramento amministrativo di tutto ciò che ci sarà di beneficio ulteriore per il Comune: quando avremo definito perfettamente i percorsi amministrativi procederemo con gli atti relativi».

Ci sono altri grandi cantieri aperti - come il sottopasso ferroviario - e altri in arrivo, come quello per il nuovo museo civico all’ex Linificio..

«Le immagini del cantiere del sottopasso bastano per dire della complessità di un’opera che avrà un importante riflesso sulla mobilità ciclopedonale cittadina. L’autunno sarà anche il momento del via ai lavori per la nuova mensa della Pezzani, un intervento che sarà molto significativo. E per l’ex Linificio aspettiamo il progetto esecutivo proprio entro la fine di settembre, poi la conferenza dei servizi e si parte. Dal punto di vista dei lavori pubblici, in queste settimane e mesi, la città ha quindi davanti a sé un periodo impegnativo con diversissimi e variegati interventi, dalle manutenzioni ai rinnovamenti. In questo momento si inseriscono poi altri capitoli, ciascuno dei quali ha le proprie complessità».

A cosa si riferisce?

«Intanto alle opere del piano Marshall ancora da concludere, dal parcheggio di via Brocchieri, all’attracco canoe del Belgiardino per citarne due: progetti che nascono con un titolo e un finanziamento e avevano già in sé quindi una criticità, perché non sempre le due cose combaciavano dal punto di vista del quadro economico. Per di più con l’aumento dei costi delle materie prime, ci troviamo di fronte alla necessità di intervenire sui quadri economici da finanziare con un esborso da parte dell’amministrazione. Sicuramente nei primi mesi dell’autunno avremo un quadro definitivo su questa partita. Gli altri due capitoli sul tema lavori pubblici sono relativi alla Ferrabini e alla progettazione della Greenway».

A che punto siamo sulla Ferrabini?

«Si è conclusa proprio questa settimana la procedura di riconsegna dell’area: il Comune è di nuovo quindi in possesso della zona della piscina, un esito che non sembrava scontato. Quello che stiamo facendo con gli uffici è arrivare ad una quantificazione economica realistica di un intervento di profondo rinnovamento dell’area, che non sia più una mera piscina scoperta, ma un vero e proprio spazio d’acqua a beneficio di tutta la città. Sulla Greenway, dopo aver ottenuto il contributo da un milione e mezzo per i progetti Emblematici, abbiamo già iniziato il lavoro per un intervento che sarà assolutamente significativo sull’infrastruttura ciclabile della città, ma anche su quella verde e dei parchi. La città sul fronte dei lavori pubblici ha quindi tanta carne al fuoco e tante sfide. Mi lasci dire che i prossimi mesi saranno anche ricchi di eventi per la città: a settembre il festival della solidarietà, Le Forme del Gusto, il Palio di Lodi e poi l’inizio del Festival della Fotografia Etica. E ancora il grande ritrovo degli alpini a metà ottobre e l’Orfeo Week a novembre, senza citare il Natale che sarà un altro capitolo ancora per gli eventi. Saranno mesi impegnativi in cui però la città sarà valorizzata con benefici molteplici».

Per i nuovi arredi urbani in centro storico invece? Qual è l’orizzonte temporale?

«Il 2024 sarà l’anno della riqualificazione degli arredi del centro storico: il lavoro progettuale sta andando avanti e si interverrà sugli arredi urbani e su via Lodino, con l’intenzione di nobilitare la via con il miglioramento del decoro».

Tra le questioni che destano preoccupazioni c’è ancora il futuro di Santa Chiara?

«Certamente sulla Fondazione Santa Chiara l’attenzione dell’amministrazione è sempre massima: nelle prossime settimane aspettiamo i dati della semestrale, ma c’è comunque un lavoro importante fatto in questi mesi che confidiamo possa essere di valore per la struttura».

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