L’INTERVISTA AL «CITTADINO» Furti in casa, truffe agli anziani e spaccio di droga nel mirino del nuovo questore di Lodi

Nicolino Pepe venerdì pomeriggio a colloquio con la redazione, sul giornale di sabato l’intervista completa

Al lavoro per il contrasto di furti, truffe agli anziani e spaccio di droga (giovedì l’ultima importante operazione ai giardini del Passeggio): è l’obiettivo del nuovo questore di Lodi, Nicolino Pepe, insediatosi da inizio dicembre in piazza Castello. Venerdì 10 dicembre la visita alla redazione del «Cittadino» e le domande dei nostri cronisti.

Originario di Gaeta, 61 anni, sposato e con due figli, il nuovo questore è entrato in Polizia nel 1991. Una lunga carriera partita con la prima assegnazione nel 1992 a Savona, come dirigente dell’UPGSP, a cui ha fatto seguito nel 1995 il trasferimento a Cassino come vicedirigente. Altre assegnazioni arrivano nel 1999, fino al 2003, a Sessa Aurunca, dove dirige i commissariati distaccati di Aversa e Castel Volturno, e nel 2001 è membro della commissione di accesso antimafia in un Comune del litorale campano. Nel 2003 dirige il commissariato distaccato di Formia, in provincia di Latina: capoluogo provinciale in cui approda nel 2007 come capo di Gabinetto. Nel 2012 Roma, nella Direzione Investigativa Antimafia, come capo del primo reparto della prima divisione, occupandosi di investigazioni preventive nel contrasto a Cosa Nostra. Tra il 2013 e il 2018 nomina alla direzione della prima divisione, secondo reparto, delle investigazioni giudiziarie, così come responsabile dei servizi di polizia giudiziaria per la DIA. In tempi più recenti è vicario del questore di Campobasso nel 2018, a Bari nel 2019 e ispettore generale all’Ufficio Centrale Ispettivo dall’1 luglio al novembre di quest’anno.

Tanti i riconoscimenti e le operazioni di rilievo portate a termine, tra cui la cattura di decine di latitanti della camorra in Spagna, gli arresti di esponenti di spicco dei Casalesi o di figure accusate di associazione a delinquere. Importanti, con la DIA, le indagini sugli esecutori materiali delle stragi di Capaci e via D’Amelio, gli arresti di familiari e personaggi vicini a Matteo Messina Denaro e gli approfondimenti investigativi sui boss Totò Riina e Giuseppe Graviano, con lo studio delle intercettazioni dal carcere. Di sé invece non ama molto parlare, eccezion fatta, oltre che per gli affetti personali, delle sue passioni, «l’arte, dalla musica jazz alla pittura, e la pesca» ha concluso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA