
Sono circa duecentomila gli italiani che vivono in Belgio e fra loro anche due ragazze del Sud Milano che a Bruxelles hanno iniziato una nuova vita. Valentina Pavarotti, trentunenne di origine melegnanese, vive a Bruxelles da 7 anni, al suo fianco Nick diventato suo marito l’anno scorso. Valentina e Nick lavorano entrambe nella zona di Maelbeek. «Ero appena arrivata in ufficio, che si trova di fianco alla stazione di Maelbeek. Ieri mattina, fatalità, ho deciso di non continuare fino a Maelbeek, sono scesa alla fermata prima e ho fatto un pezzo a piedi. Mentre ero seduta sulla metro mi sono arrivati vari messaggi riguardo l’attentato all’aeroporto ma non avevo idea che qualcosa stesse succedendo così vicino a me. Cinque minuti dopo che ero entrata in ufficio è arrivata una collega con un’espressione sconvolta, era passata davanti alla stazione di Maelbeek pochi istanti dopo l’esplosione, molte persone piangevano e scappavano». Valentina si occupa di comunicazione per una ong impegnata in progetti di cooperazione e sviluppo, anche suo marito ieri mattina è salito su un convoglio di quella linea della metropolitana poco dopo di lei. «Per fortuna sono riuscita a contattarlo quasi subito nonostante ci fossero problemi alla linea telefonica. Stava bene, quando ha capito che cosa stava succedendo è sceso dalla metro ed è tornato a casa a piedi». Valentina spera di riuscire a tornare in Italia in treno per le festività pasquali.
«Temo chiaramente che ci possano essere altri attentati nel futuro prossimo ma non mi chiuderò in casa o smetterò di viaggiare, devo dare fiducia a chi lavora per la nostra sicurezza» conclude Valentina. Federica Secondi è rientrata con suo marito e i loro bimbi in Italia, a Riozzo, dai genitori, sabato scorso, anche lei da anni vive a Bruxelles con la sua famiglia. «Mio marito ci ha accompagnato qui ed è ripartito domenica per il Belgio. Stamattina ho saputo dell’attentato tramite amici e familiari che mi hanno contattato per chiedere se stavamo tutti bene. La prima reazione è stata chiaramente verificare che mio marito stesse bene: lui lavora a Liegi e per fortuna era già fuori città al momento delle esplosioni». Federica è in Belgio dal 2011 e lavora come ingegnere nucleare per una compagnia che svolge analisi di sicurezza delle centrali nucleari europee. «La sera dopo gli attentati di novembre sono stata invitata proprio a Parigi per una cena: chi ci aveva invitato non ha annullato, avrebbe voluto dire darla vinta agli attentatori. Questo mi ha aiutato a relativizzare gli avvenimenti, a non farmi prendere dalla paura».
Federica prevede di rientrare a Bruxelles il 3 aprile, volando proprio verso l’aeroporto di Zaventem.
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