L’ex direttrice non potrà tornare alla Cagnola

L’ex direttrice del carcere di Lodi Stefania Mussio non torna in via Cagnola: lo ha deciso il Tar di Milano, dichiarando “cessata la materia del contendere” per il ricorso che la dirigente aveva presentato nel 2014 contro il provvedimento del provveditore regionale per la Lombardia che a giugno le aveva revocato l’incarico di direttore della casa circondariale di Lodi, distaccandola a Milano Opera. La sentenza riguarda anche un secondo ricorso, che la dirigente aveva presentato contro il decreto del direttore generale del personale e della formazione del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del 21 gennaio 2015 che le affida l’incarico provvisorio di direttore della casa circondariale di Sondrio, dove risulta tuttora in servizio: in questo caso il Tar ha disposto il rigetto sia della domanda di annullamento del trasferimento sia della richiesta al ministero della Giustizia di un risarcimento di 250mila euro di “danno non patrimoniale”, invocato rappresentando “un mobbing dalla pubblica amministrazione”.

In prima battuta, la dottoressa Mussio aveva invece vinto la sua battaglia contro il trasferimento dal carcere di Lodi, che dirigeva dall’inizio del 2007: nel novembre del 2014 il trasferimento a Opera era stato infatti sospeso perché disposto “da soggetto incompetente”: il provveditorato regionale di Milano e non il Dap di Roma. L’ex direttrice si era quindi presentata in via Cagnola con i suoi legali ma non era stata fatta entrare in ufficio, e quindi aveva ottenuto dal Tar l’incarico al prefetto di far eseguire la sentenza. Il ministero aveva quindi annullato in autotutela il trasferimento della Mussio a Opera, e poco dopo il Dap di Roma le aveva affidato l’incarico a Sondrio. Ora il Tar ha ritenuto che questo provvedimento sia motivato: “gli incarichi possono essere revocati quando... anche senza colpa, i funzionari non possano svolgere efficacemente il loro incarico nella sede che occupano”.

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