«L’era Guerini è finita: cambiamo rotta»

Una carica di forte rinnovamento in Broletto. Perché l'era di Guerini è finita. E anche Lodi in questi anni è cambiata. Così si presenta il candidato alle primarie per il sindaco Pierantonio Rancati. L'esponente del Pd lancia la sua sfida e non risparmia qualche pesante "picconata". Che scuote l'interno centrosinistra. «Chi è da 40 anni in consiglio comunale sarebbe forse il caso che rinunciasse alla sua candidatura», attacca Rancati, facendo esplicito riferimento all'ex presidente del consiglio comunale Gianpaolo Colizzi. E poi contesta gli organi dirigenti del Pd: «Molti di loro potevano evitare di firmare per un solo candidato. La gente sceglie guardando alla persona. Non servono padrini, tutor o guru».

La sua candidatura è stata una sorpresa per molti. Perché ha deciso di lanciarsi in questa corsa?

«Personalmente mi sembrava una strada percorribile, visto il quadro che si stava delineando e le figure in campo. Una scelta che ho maturato anche confrontandomi con gli esponenti del gruppo Prossima Lodi, di cui faccio parte. Credo di poter contribuire a questo percorso, offrendo la mia visione delle cose. Poi i cittadini potranno fare la loro scelta pensando a chi rappresenta di più le istanze del centrosinistra e della città».

Si propone di fare il sindaco, ma per realizzare quali progetti?

«Per me una delle cose più importanti da affrontare è capire cosa questa città deve diventare. Oggi Lodi si presenta come un centro deindustrializzato, che ha perso la sua originaria vocazione agricola, dove molte attività manifatturiere sono scomparse. Certo, ci sono alcune aziende che sono riuscite a ritagliarsi una loro unicità e capacità, ma in questo momento Lodi è una città dormitorio. L'obiettivo è quindi quello di mettere la città di fronte a se stessa, per ragionare sul suo futuro. Il sindaco - io credo - deve essere anzitutto portatore di idealità».

La "parola d'ordine" del suo programma è partecipazione. Cosa vuol dire?

«Il Paese è molto cambiato. Lo hanno dimostrato gli ultimi esiti elettorali. Ed è cambiata anche Lodi. Per questo ritengo che ascoltare i segnali che arrivano dai cittadini sia importante. La città ha tante capacità che non riesce ad esprimere, perché non ci sono luoghi per poterle esprimere. Ritengo che molte delle richieste della città siano ancora tutte da far emergere. Le esperienze politiche non possono durare per sempre, ci sono anche dei tempi che vanno colti. L'era Guerini è finita. Sarebbero ridicolo riproporsi nello stesso modo».

Gran parte degli organi dirigenti del Pd si sono schierati per un candidato alle primarie, l'ex assessore Uggetti. Come giudica questa scelta?

«Li ho visti molto sorpresi quando ho avanzato la mia candidatura alle primarie. Qualcuno mi ha anche fatto la proposta di ritirarmi. E poi fa molto pensare che il Pd si schieri così in forze per un candidato. Ritengo che gli organi dirigenti del Pd dovevano svolgere un ruolo di garanzia e di tutela. A mio avviso se la potevano risparmiare di firmare per un candidato. E mi sarebbe piaciuto anche che il sindaco Guerini facesse da padre nobile di tutta la coalizione».

In caso di vittoria come sindaco, come sarà formata la sua squadra e quali saranno le indicazioni per la presidenza del consiglio comunale?

«Per il momento è l'ultimo dei miei problemi. Per gli assessori, importante è guardare ad esperienza e professionalità. Per quanto riguarda invece la presidenza del consiglio, dico che è necessario un forte rinnovamento. Al momento nessuno può avanzare pretese. Dico però che Gianpaolo Colizzi già dal 1975 era presente all'interno dell'amministrazione e lo è stato a fasi alterne fino ad oggi. Un suo atto di generosità sarebbe quindi apprezzato da tutta la coalizione. Non si tratta di uscire di scena o di rinunciare alla politica, ma di fare politica in modo diverso, magari anche rinunciando alla sua candidatura».

Quanto "peseranno" nelle sue tasche queste primarie?

«Non credo di passare i 500 euro di spesa. Sono rimasto invece molto impressionato dagli sforzi messi in campo dagli altri candidati».

Matteo Brunello

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