Legambiente all’arrembaggio: «Basta con le centrali a gas a Tavazzano e a Lodi»

L’associazione: «Provincia e Comuni ci diano risposte sullo spegnimento degli impianti»

Per lasciare un segno positivo per l’ambiente, mettendo a dimora nuovi alberi, in un giardino pubblico già “adottato” lo scorso anno da Legambiente. E per lanciare la campagna “Ora”, perché «è il momento di dire basta sul territorio alle centrali a gas e Provincia e Comune ci devono dire quando saranno spente: partendo da Tavazzano con Villavesco, fino alla centrale del teleriscaldamento dell’ex Macello».

Legambiente celebra alla Martinetta la festa dell’Albero 2023, con un’iniziativa dal doppio risvolto, a partire da quello pensato per agire sul patrimonio verde della città. «Già lo scorso anno siamo venuti qui per la festa dell’Albero e avevamo messo a dimora 21 esemplari; cinque li abbiamo rimossi questa mattina, perché non avevano attecchito – spiega Andrea Poggio, accanto a Sara Roversi e Paolo Valcarenghi - : oggi metteremo a dimora tre aceri campestri e cinque lantana, all’interno del ciclo di iniziative già organizzate dal Comune. Scegliamo un luogo per costruire una storia e per vedere negli anni un risultato tangibile. Lo abbiamo fatto in passato per il parco di via Buozzi, dove si possono vedere alberi e arbusti piantati oltre vent’anni fa». L’appuntamento di ieri mattina è stato anche pensato per far partire il tesseramento 2024; venti le tessere già sottoscritte per il nuovo anno, mentre in quello che si sta chiudendo si è arrivati a 70 soci. Tra colazione offerta ai partecipanti – con tè caldo e dolcetti – e la chitarra a portata di mano, non sono mancate le riflessioni su ambiente, futuro, pianeta e in particolare sulla Cop28 in corso a Dubai. «Il Governo italiano perché in questi giorni a Dubai sta prendendo posizioni quasi identiche a quelle degli Emirati Arabi per il rinvio di qualsiasi uscita dai combustibili fossili che sono la maggior fonte di inquinamento – spiega Poggio - : qui nel Lodigiano è “Ora”, come recita la nostra campagna, di riprendere la lotta per la chiusura delle grandi centrali a metano presenti sul territorio, a cominciare da quella di Tavazzano con Villavesco, ma anche quella in città a servizio del teleriscaldamento». Perché «mentre tutta Europa sta passando anche per il teleriscaldamento a pompe di calore ed energia solare, l’ultima eredità della giunta Casanova è stata una nuova centrale e ora vorremo sapere dalla nostra Provincia e dal nostro Comune quando è ora di spegnerle».

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