Le slot all’Arci: «Senza chiuderemmo»

L’associazione di Lodi si dà come termine ultimo il mese di luglio; a Lodi Vecchio, invece, «toglierle oggi significherebbe chiudere il circolo»

Nei circoli Arci di Lodi e Lodi Vecchio le slot resistono ancora. L’Arci Ghezzi di Lodi però questa volta si è impegnata a rimuoverle davvero. A Lodi Vecchio, invece, le macchinette, al momento, rappresentano una questione di sopravvivenza.

«Stiamo vedendo concretamente come fare, nell’immediato - spiega la presidente del circolo di Lodi Bruna Soresina -. Se la burocrazia ci impedisce di intervenire subito, quando scade il contratto, a luglio, rinunceremo al rinnovo. Abbiamo aperto una discussione all’interno per portare a termine l’operazione di smantellamento delle macchinette».

La questione delle slot machine nei circoli Arci aveva sollevato, nei mesi scorsi, diverse polemiche politiche.

«Per quanto riguarda Lodi Vecchio - commenta il presidente Matteo Giulieri - il consiglio direttivo del circolo Arci 1 Maggio continua ad avere come obiettivo il superamento delle slot machine all’interno dei locali del circolo. Questo è stato infatti il primo punto sollevato da me, al consiglio stesso, fin dai primi minuti successivi alla mia elezione. La stessa linea è stata poi ribadita in diversi momenti sociali dell’Arci. Purtroppo il periodo economico, difficile per tutti, ci ha portati in un collo di bottiglia, che rende impossibile la realizzazione in tempi brevi di quanto ci siamo prefissati. La scelta di mantenere in piedi un luogo che nella città continua a ricoprire un importante ruolo, non solo aggregativo ma anche sociale, ha prevalso su una scelta che preferiremmo, ma che in questo momento avrebbe un carattere solamente politico».

Secondo Giulieri, «non sarebbe infatti difficile decidere di togliere le slot dai locali dell’associazione. Oggi sarebbe però - dice - un gesto incosciente. Mi chiedo come potremmo spiegare a tutti i soci che il circolo, che oggi conta 450 soci, non sarebbe più in grado di garantire la sua attività e la sua funzione. Le spese da sostenere sono diverse. Ci sono le spese fisse di gestione, le bollette e l’affitto. Non dobbiamo sottovalutare poi nemmeno un altro obiettivo che riteniamo importante: quello di mantenere i prezzi dei prodotti venduti al bar sotto la media del mercato di settore. Abbiamo in questo anno appena passato, organizzato moltissimi eventi culturali e musicali che miriamo a trasformare nella principale fonte di reddito del circolo, superando le slot. La strada, però, è ancora lunga. Quello che certamente mi sento di promettere è che l’argomento non è dimenticato. Non ci siamo adagiati e continueremo a lottare per raggiungere il nostro obiettivo».

A questo proposito, Giulieri invita tutti a partecipare agli eventi organizzati nel prossimo mese di marzo e che prevedono il concerto dei Sugamara “Tributo a Davide Van De Sfroos” (sabato 8 marzo con possibilità di cena, costo 15 euro) e una serata dedicata a Gaber con Paolo Dal Bon (presidente fondazione Gaber), Fabio Francione, Gianni Ravazzani e la Piccola Banda Rebelde, sabato 15 marzo. «Questa - aggiunge Giulieri - è una battaglia che solo con la partecipazione di tutti possiamo vincere».

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