Le mani di Cosa nostra sui rifiuti

(ore 13.13) L’indagine è partita dalla segnalazione del comune di Zelo Buon Persico e ha permesso di individuare il patrimonio nascosto partendo dall’attività imprenditoriale sul territorio, invece che dal soggetto come avviene normalmente. «Siamo di fronte a un’impresa mafiosa a tutto campo che operava nella logica della totale sommersione - ha detto il vicequestore di Palermo, Loredana D’Arpa - per questo dal ‘97 a oggi venivano selezionati solo piccoli appalti, lavorando con grandi quantità. Ma i metodi erano tipicamente mafiosi».Durante l’iter delle indagini è emerso che la società “Ecoitalia Ambiente srl” era stata creata per un tentativo di depistaggio: come le altre aziende e cooperative riconducibili ad Abbate e a Italia 90 è stata sequestrata.

(ore 12.45) Italia 90 era la punta di diamante della rete di società utilizzate per il riciclaggio di denaro sporco, gestita da un solido «gruppo imprenditoriale mafioso» attivo nel settore della raccolta e dello smaltimento di rifiuti. È stato sequestrato l’intero capitale di Italia 90 insieme a tutti i beni aziendali; sequestrate anche le varie società che facevano capo alla Srl con sede operativa a Ospedaletto. Tra i quaranta complessivi sono otto i comuni della provincia di Lodi dove Italia 90 è riuscita a vincere gare d’appalto con metodi tipicamente mafiosi, come l'uso indiscriminato della forza e con vessazioni e intimidazioni: Castelnuovo, Cavacurta, Corno Vecchio, Fombio, Guardamiglio, Maccastorna, Maleo e Sant’Angelo. (Ore 8) Beni per 22 milioni di euro sono stati sequestrati dalla polizia a Luigi Abbate, «uomo d’onore» del mandamento mafioso «Porta Nuova», noto come «Gino ‘u mitra». Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo a conclusione di indagini patrimoniali svolte in collaborazione dalle questure di Palermo e di Lodi e che hanno riguardato una rete di società cooperative, in maggioranza operanti nell’attività di raccolta e smaltimento rifiuti e strettamente collegate all’impresa principale «Italia 90», con la finalità di monopolizzare il settore. Tutte le società, riconducibili ad Abbate attraverso suoi familiari usati secondo l’accusa come prestanome, sono oggetto del sequestro. La «Italia 90», con sede legale a Palermo e sede operativa a Ospedaletto Lodigiano (Lodi) esercita l’attività di raccolta, trasformazione e, in genere, smaltimento di rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali assimilabili, scarti industriali, spazzamento strade, smaltimento di rifiuti cimiteriali, esclusivamente nell’Italia Settentrionale, dove si è aggiudicata oltre 40 gare d’appalto indette da molti Comuni delle provincie di Lodi e Cremona, ma anche da altre città della Lombardia e della Liguria. Gli investigatori hanno individuato numerosi rapporti bancari intestati alla società e usati per movimentare ingenti flussi di denaro non giustificati dall’esigua redditività dell’attività imprenditoriale svolta. Sequestrata anche la società «Ecoitalia Ambiente s.r.l.», di recente costituzione, con sede a Palermo in via Messina Marine e pure dedita all’attività di riciclaggio, trasformazione e smaltimento di rifiuti solidi urbani.

Sequestrato l’intero capitale e tutti i beni aziendali di Italia 90 e delle società che facevano capo alla Srl con sede operativa a Ospedaletto

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