Le case dell’acqua a Lodi: i cartelli sulla qualità sono vecchi di due anni

I distributori, molto utilizzati dai cittadini, sono collocati nelle zone di San Fereolo, San Bernardo, Fanfani e Campo di Marte

Federico Gaudenzi

Nessuno contesta l’utilità delle case dell’acqua che, anzi, in città sono molto utilizzate: a tutti gli orari, ci sono persone in coda con le loro cassette di bottiglie di vetro da riempire di acqua naturale o frizzante per il consumo domestico.

Tuttavia, sono proprio i residenti a segnalare che, se la bontà dell’acqua è fuori dubbio, un po’ di apprensione sulla sicurezza inizia a diffondersi. Sui vari punti di distribuzione della città, infatti, le analisi dell’acqua risalgono a due anni fa. O meglio, non si sa a quando risalgono, ma i cartelli apposti sugli erogatori riportano la data di due anni fa: se, allora, testimoniavano che l’acqua era pura e controllata, adesso gli utenti si chiedono se possono ancora fidarsi.

«L’acqua rimane buona, molto meglio di quella nelle bottiglie di plastica del supermercato - racconta un lodigiano in coda -, ma effettivamente questa cosa mi fa riflettere».

«Possiamo soltanto fidarci che cambino i vari filtri o meno» commenta un altro utente. Le case dell’acqua riportano il marchio di Sal, la Società dell’acqua del Lodigiano, infatti, è ovviamente l’ente che si occupa di portare a destinazione l’oro azzurro, mentre le case dell’acqua sono di Stop&Go, un’azienda specializzata in distributori automatici e non solo.

A Lodi, attualmente, le case dell’acqua attive sono quelle di Campo di Marte, di via Lodivecchio, di via Tortini in zona San Fereolo, di viale Piacenza a San Bernardo. Alcune presentano soltanto il chioschetto dell’acqua, altre invece sono abbinate a un distributore automatico che offre anche la possibilità di acquistare la tessera ricaricabile per accedere alla distribuzione.

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