Lavoro, in arrivo un settembre nero

Un settembre da “bollino nero”. Sul tavolo dei sindacati continuano a piovere richieste di cassa integrazione mentre, nei casi più gravi, le aziende parlano già di licenziamenti. Anche per questo motivo Cgil, Cisl e Uil temono un autunno all’insegna della crisi per l’economia lodigiana, a differenza del premier Mario Monti, dal loro punto di vista «fuori dal tunnel non si vede nessuna luce».

Del resto, i numeri relativi all’utilizzo della cassa integrazione elaborati dalla Cgil - sulla base dei dati forniti dall’Inps - parlano chiaro: sia che si tratti di cassa ordinaria, straordinaria oppure deroga... su tutti i fronti si è verificata un’impennata rispetto allo scorso anno. In particolare, nel 2012, nel periodo compreso tra gennaio e luglio, la cassa straordinaria è salita del 22,49 per cento, l’ordinaria del 3,92 per cento e la deroga è cresciuta del 25,51 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011.

Per Domenico Campagnoli, segretario provinciale della Cgil, la crisi ormai è una questione di “recessione lineare” che ha investito tutti i settori: «Sono preoccupatissimo - ammette -, la maggior parte delle aziende non investe e tutte le imprese stanno aspettando che si muova qualcosa, anche in base a ciò che succede in Europa. Solo Monti intravede la luce alla fine del tunnel, noi l’aspettiamo con ansia. La “cartina tornasole dell’economia resta l’edilizia, nel Lodigiano non si muove niente: non ci sono gru in azione, le difficoltà del settore sono drammatiche, sia dal punto di vista pubblico che privato. Se a monte c’è il problema delle costruzioni, a valle c’è invece il commercio, quasi tutte le catene degli iper denunciano problemi di esubero conseguenti a un calo di fatturato. Insomma, il nostro studio non fa nient’altro che dimostrare che il 2012 non è meglio del 2011».

Dalla Cisl, il segretario provinciale Mario Uccellini sottolinea che dal mondo del commercio e dell’artigianato arrivano in continuazione domande per aprire procedure di cassa integrazione. «Il segnale è sempre lo stesso - commenta -, di recente è arrivata una richieste di esuberi da parte di una rivendita di Codogno ed è chiaro che in questo contesto il ricorso agli ammortizzatori sociali può solo aumentare. Noi continueremo a portare avanti il lavoro svolto con la Provincia di Lodi e la Camera di commercio, tenendo alta l’attenzione sul destino di questo territorio, affinché non venga meno il suo protagonismo». Uccellini si riferisce al fatto che la Provincia di Lodi è destinata a scomparire per aggregarsi a Cremona o Pavia, un destino che fino a questo momento non è stato ancora tracciato.

Non appena rientrato in ufficio dopo le ferie, il segretario provinciale della Uil Santo Bolognesi al pari dei suoi colleghi ha trovato altri documenti relativi alle imprese in difficoltà.

«Temo che la ripresa non sia affatto alle porte - dice -, gli indicatori non sono tranquillizzanti, aldilà di ciò che sostengono i ministri nelle loro esternazioni estive, forse per non allarmare ulteriormente gli animi. È chiaro che servono investimenti seri sulle aziende, non si sta favorendo l’occupazione e sul territorio anche l’agricoltura e le logistiche sono in difficoltà. Come ho sempre sostenuto, gli enti locali possono favorire dei piccoli interventi per dare lavoro e smuovere le acque, piuttosto che pensare a feste e fuochi d’artificio. Speriamo che partite come Icr, L’Oreal e Decathlon favoriscano l’occupazione».

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