L’attesa per le carte d’identità in anagrafe a Lodi : «Una media di 30-40 giorni»

In Broletto in sei mesi oltre 3mila i documenti emessi

Una media di 30 o 40 giorni di attesa per il rilascio della carta d’identità. Sono questi i tempi all’anagrafe del Broletto per il rinnovo dei documenti, una coda che nel periodo estivo ha generato anche alcune lamentele da parte degli utenti.

Dagli uffici del Comune di Lodi hanno comunque garantito che questi tempi riguardano il procedimento ordinario per ottenere gli atti richiesti, mentre in caso di emergenza (smarrimento, furto, espatrio), il rilascio avviene nell’immediatezza della domanda.

L’amministrazione Casanova ha fatto inoltre il punto sulle carte emesse negli ultimi anni: nei primi sei mesi del 2019 sono state 2191, nei primi sei mesi del 2020 (con un calo chiaramente legato al periodo emergenziale) 1089 e nei primi sei mesi del 2021 sono state 3023, quindi ben 832 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. La media giornaliera di carte emesse è di 20, quella settimanale di 120. Ogni carta per essere rilasciata richiede un procedimento della durata di circa 15 minuti o più. Dagli uffici del Comune hanno informato che qualora il documento fosse scaduto (la data è stampata sull’attestato), il termine per il rinnovo è attualmente fissato, stando agli ultimi provvedimenti di legge, al 30 settembre, ma è possibile che il termine venga ulteriormente procrastinato al 31 dicembre, data stabilita per la proroga dello stato di emergenza sanitaria. Per ottenere un appuntamento di rilascio della carta d’identità elettronica a Lodi è possibile prenotarsi attraverso il sito web https://www.prenotazionicie.interno.gov.it/ o telefonando al numero 0371.409299, nei giorni di lunedì e giovedì dalle ore 9 alle 12, mercoledì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.

Nel municipio del capoluogo non si effettuano prenotazioni agli sportelli ed è necessario presentarsi all’ufficio muniti di fotografia formato tessera. Il costo del servizio è di 22 euro. Con le carte d’identità elettronica vengono forniti anche dei codici (Pik e Puk), che vanno conservati e consentono di abilitare l’accesso ai servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni (per esempio ai servizi Inps).

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