L’APPELLO I candidati sindaco di Lodi si occupino dei giovani

L’editoriale del direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi

Mauro Magatti, sociologo dell’Università Cattolica, intervistato da «il Cittadino» per lo speciale che uscirà sabato 19 febbraio (“2020-2022 Gli anni del cambiamento”) afferma: «Adolescenti e giovani hanno perso tante occasioni, questi sono stati per loro anni di grande fatica e sofferenza e percepiamo i segnali di difficoltà. Oggi per molti può essere difficile tornare alla normalità dei rapporti, vedremo nel tempo quale generazione uscirà dagli anni del Covid. Per ora in alcuni adolescenti avvertiamo maggior violenza e una sorta di ritiro sociale».

Il vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, nella lettera con la quale invita sindaci e amministratori del territorio ai Colloqui di San Bassiano, in programma venerdì 18 febbraio alle 18 in cattedrale, scrive: «Si impongono problematiche e prospettive (prima fra tutte il disagio giovanile) di particolare urgenza».

Da qualche mese a questa parte non passa giorno che le pagine de «il Cittadino» non diano notizia di episodi di microcriminalità o “disagio” che coinvolgono adolescenti e giovani. A metà settimana, parlando con un funzionario della questura di Lodi, è emerso che gli agenti della polizia di stato in servizio sulle volanti che operano in città sono spesso costretti «a fare gli assistenti sociali prima ancora che i poliziotti», perché sovente si trovano di fronte a ragazzini smarriti e fragili, senza solide famiglie alle spalle, che rischiano di finire vittima della logica del branco e schiavi di alcol e droga.

Difficile dire con precisione cosa stia succedendo, è complesso stabilire se il disagio che avvertiamo in città sia unicamente effetto del Covid o sia l’espressione di una società che si è andata lacerando nel corso degli anni. Siamo ancora nel mezzo della pandemia, sebbene stiamo imparando a convivere con l’emergenza (l’essere umano per sua natura si adatta ai cambiamenti), e dunque ci vorrà qualche anno per decodificare a pieno gli effetti sulle giovani generazioni di un biennio terribile, caratterizzato da una stretta sui rapporti sociali, la chiusura a singhiozzo delle scuole (quanti danni sono stati fatti con questa scelta ottusa!), l’interruzione brusca dei rapporti interpersonali, la sospensione per lungo tempo delle attività sportive.

I segnali di allarme sono già largamente presenti nella società lodigiana, il tema del disagio giovanile è stato portato all’attenzione pubblica dal sindaco in occasione del discorso di San Bassiano lo scorso 19 gennaio e anche il candidato sindaco del centrosinistra ha inserito nella sua agenda il tema, lanciando alcune proposte proprio tramite «il Cittadino».

Da parte nostra, da semplici cronisti che raccontano e ragionano su quanto avviene in città, avvertiamo come pressante il problema dei nostri ragazzi. E chiediamo espressamente ai candidati sindaci Sara Casanova e Andrea Furegato di porre chiaramente in evidenza, nei programmi con i quali si presenteranno agli elettori, il contrasto al disagio giovanile e il tema della prevenzione all’abuso di alcol e droga.

Servono progetti, proposte, iniziative concrete e occorre dire come verranno finanziate. I cittadini-elettori, i genitori, questa volta siano più esigenti del solito, non si accontentino di vaghe indicazioni (faremo, vedremo...) ma chiedano con forza al centrodestra e al centrosinistra di dedicare un’attenzione straordinaria ai giovani.

Un’ultima annotazione, che esula dalla politica. Non prendiamo sotto gamba la diffusione di droga e alcol tra i ragazzini, evitiamo di dire che “una canna non ha mai fatto male a nessuno” e stiamo al fianco delle nostre forze dell’ordine che ogni giorno danno la caccia agli spacciatori. Alla magistratura, poi, il compito di garantire la certezza della pena.

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