«L’alloggio

per ora è vuoto,

e il direttore

l’ha utilizzato»

«L’appartamento è destinato ai consiglieri spirituali dell’ospedale, ma non essendo da loro utilizzato, a usufruirne, saltuariamente, è stato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi, quando per motivi di servizio doveva fermarsi in città».

L’assessore regionale alla sanità Luciano Bresciani ha portato alla conoscenza della commissione sanità una lettera con le precisazioni di Rossi, dopo l’interrogazione presentata da Italia dei valori. Il consigliere Giulio Cavalli aveva chiesto delucidazioni sul caso dell’appartamento all’ex ospedale Fissiraga di Lodi, ristrutturato e utilizzato dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera provinciale.

Bresciani ha letto la lettera di Rossi durante l’incontro della commissione sanità, presieduta dalla consigliera Sara Valmaggi del Pd, con l’assessore.

«In merito alla richiesta di delucidazioni sul caso della ristrutturazione di un appartamento di proprietà dell’ex ospedale Fissiraga di Lodi e utilizzato dal direttore generale Rossi, primo firmatario Cavalli - fa sapere il Pirellone in una nota - l’assessore ha portato a conoscenza della commissione una lettera con la quale il direttore Rossi precisa tra l’altro che l’appartamento in oggetto, per accordi sottoscritti da lungo tempo, è a disposizione della diocesi per i consiglieri spirituali dell’ospedale. Non essendo abitato per decisione delle autorità ecclesiastiche, Rossi ne ha saltuariamente usufruito quando per motivi di servizio doveva trattenersi in città».

Cavalli però non è soddisfatto della risposta all’interrogazione: «Ho già parlato con l’assessore - commenta il consigliere lodigiano -. Il direttore generale ammette di averlo utilizzato e noi intendiamo andare a fondo della questione, valutare se si prefigurano eventuali ipotesi di peculato».

Cavalli e l’Idv avevano presentato anche un’interrogazione su quali tipi di interventi la giunta intendesse portare avanti per ridurre l’alto tasso di tumori alla mammella e ai polmoni riscontrati in provincia di Lodi e risultanti da un’indagine dell’Asl riferita al biennio 2003-2004. «Bresciani - precisa la nota - ha sottolineato che le attività di prevenzione attuate dall’assessorato hanno portato a ridurre tra il 2004 e il 2009 di circa il 14 per cento i casi di tumori maligni e di circa il 7 per cento i casi di tumore alla mammella».

Cri. Ver.

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