Lacrime amare per la Cominetti

Cominetti sceglie

di non chiamare

il suo avversario per

i complimenti: «Mi ha mancato di rispetto»

«Hanno condotto una campagna elettorale per denigrarmi. Cercato di dipingermi come un’incapace, accusato di aver cambiato linea politica. Hanno fatto di tutto per farmi crollare»: è uno sfogo senza fine quello di Giuliana Cominetti. Parole trattenute a stento per troppi giorni. E ieri pomeriggio si è lasciata andare. Con gli occhi lucidi per la commozione, se l’è presa con i suoi avversari. Alla fine ha scelto persino di non chiamare il nuovo sindaco per i complimenti di rito: «Non ho nessuna intenzione di telefonargli – sottolinea -. Mi ha mancato di rispetto. Nel corso di un dibattito mi ha apostrofato dicendomi bellezza».

La sconfitta brucia, soprattutto quel distacco di circa 7 punti percentuali. Simone Uggetti ha ottenuto il 53,6 per cento e così ha conquistato la poltrona del Broletto. Per l’ex collega di giunta, che aveva ottenuto l’appoggio di alcune liste civiche, del Pdl e della Lega, il risultato è al di sotto delle attese. «Non l’ho presa proprio bene – commenta a caldo Cominetti, visibilmente scossa -. Ci credevo, come ci credevano i 148 candidati che hanno sostenuto questo progetto. Mi dispiace soprattutto per loro. Ma abbiamo lavorato intensamente, con il calore di tanti sostenitori».

Poi è passata all’analisi del voto, con l’alto livello di astensione dalle urne: «Quasi il 50 per cento dei cittadini non è andata a votare. Questo è un fenomeno a livello nazionale, però io credo che sia necessario interrogarsi su questi dati – rimarca Cominetti -. Anche il nuovo sindaco dovrà interrogarsi, visto che è stato eletto solo con il 25 per cento del voto dei cittadini, tenendo conto dell’astensione». Per l’ex vice di Guerini ha pesato anche la dispersione dei voti nel centrodestra, con la presenza di molti candidati che erano orientati verso quell’area politica. «Ci voleva una maggiore coesione, un’adesione più ampia, ma ritengo che quella che abbiamo fatto sia stata una bellissima esperienza. Non ho nessun rammarico – esprime con convinzione – ho conosciuto tante bellissime persone, che si sono impegnate molto. Voglio dire loro grazie, grazie ancora».

Cominetti non rimpiange nulla della sua scelta di campo. Dello “strappo” con il centrosinistra, quell’abbandono che aveva fatto tanto discutere: la sua decisione prima di correre da sola come sindaco e poi di unirsi alle forze di centrodestra che avevano deciso di sposare il suo progetto. «Hanno detto che avevo cambiato linea, invece sono sempre stata civica. Ho voluto fare una campagna elettorale rispettosa, perché odio la politica che litiga, invece mi hanno attaccato su tutti i fronti. Hanno voluto solo buttare fumo negli occhi dei cittadini – sussurra come ferita – ho proposto una politica che guardasse ai cittadini, una politica d’ispirazione moderata, ma è andata come è andata. Mi dispiace per i cittadini che si ritroveranno la fotocopia dell’amministrazione che si è appena conclusa». Nel suo sfogo non ha risparmiato nemmeno l’ex sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, ora parlamentare del Pd che è finito al centro delle sue polemiche. È questo il “sassolino nella scarpa” che voleva togliersi da tempo: «Mi hanno accusato di cercare poltrone, non è vero. E poi non è certo per colpa mia se a Lodi ci sono state le elezioni, ma di qualcuno che ha lasciato la città per cercare qualche posto più ambito».

Infine rimane incerto il suo futuro in Broletto, dopo anni che è stata un’amministratrice di primo piano. Si candiderà a fare il capo dell’opposizione? Rimarrà in consiglio? Per ora Cominetti non scioglie le riserve. Si trincera dietro un «vedremo, non lo so; è ancora presto». Più chiaramente ha invece ammesso che tornerà dietro una cattedra. Dopo oltre 10 da assessore, rientrerà nel ruolo di maestra. «Penso che dovrò tornare ad insegnare, non so se in questo territorio o da altri parti», riconosce con un filo di sconforto, mentre si vede sfumare davanti agli occhi il ruolo tanto ambito di sindaco della città.

Matteo Brunello

© RIPRODUZIONE RISERVATA