LA VARIANTE Alla scoperta di Omicron: più contagiosa ma con sintomi meno gravi

Il dottor Fabrizio Pregliasco ci spiega come si sta evolvendo la malattia

Omicron, molto più contagiosa delle altre varianti e anche se i sintomi sono più lievi delle altre, il vaccino resta l’arma fondamentale da percorrere. Al momento, infatti, la variante Delta è ancora in circolazione e poi l’evoluzione della malattia dipende dalle caratteristiche del nostro sistema immunitario. I ricoveri, infatti, stanno crescendo e i posti, negli ospedali, sono saturi. Abbiamo parlato di questa variante con il dottor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano, che fa parte del Policlinico San Donato.

Omicron, più contagiosa

«La variante Omicron è più contagiosa, al pari di morbillo e varicella, ma i sintomi sono più lievi, febbre, raffreddore, mal di gola, come una lieve influenza. I sintomi sono variabili, a prescindere dall’età, a seconda del sistema immunitario del soggetto coinvolto».

La terza dose è fondamentale

«Le 3 dosi di vaccino limitano gli effetti più pesanti della malattia e proteggono anche dal rischio del contagio. A 6 mesi dalla seconda dose la protezione scende al 30 per cento, con la terza dose risale all’80».

Tutti colpiti

«La Omicron colpisce tutti in modo trasversale. Arriveremo a valori molto elevati, soprattutto con i baci e gli abbracci di questi giorni».

Se i sintomi non sono gravi non è un problema?

«Se abbiamo tanti casi, l’1% che si aggrava c’è. I dati del Sud Africa ci dicono che la mortalità è più bassa, è dello 0,23%, ma non è nulla. Quindi la guardia non va abbassata».

Una soluzione

«Bisogna modificare le modalità della quarantena. Un milanese su 18 è positivo o è in quarantena. Bisogna trovare una modalità come all’estero, accorciare il tempo della quarantena, soprattutto per i vaccinati. La contagiosità è concentrata nei primi 3 o 4 giorni della malattia. Cinque potrebbe essere il numero giusto di giorni».

Regole essenziali

«Si è capito ora quanto sia importante osservare le regole. Un tempo con l’influenza si dava la tachipirina al bambino e poi si mandava a scuola, salvo poi essere richiamati dalla scuola perché finito l’effetto dell’antipiretico la febbre tornava. Nel frattempo il bambino aveva infettato tutti. Limitare i contagi è fondamentale».

Il vaccino fa la differenza

«I sintomi sono più lievi soprattutto in chi ha fatto la terza dose»

C’è da preoccuparsi

«La crescita della malattia un po’ ci preoccupa. C’è un carico sugli ospedali che andrà a peggiorare ancora»

I tamponi sono sensibili anche a Omicron

«I tamponi sono sensibili anche per Omicron, allo stesso modo che per le altre varianti, con la tessa differenza tra rapidi e molecolari».

Si aspetta un vaccino aggiornato

«Si aspetta in primavera un vaccino più aggiornato. Questa terza dose dovrebbe essere l’ultima di massa, poi il vaccino sarà solo per i più fragili come per l’influenza».

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