La sosta a pagamento per i disabili diventa un caso nazionale

La denuncia dei vertici locali dell’Anmic

La sosta disabili “made in Lodi” diventa un caso nazionale. Almeno per l’Anmic, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili guidata da Enrico Agosti. «A livello centrale - spiega il presidente -abbiamo un ufficio anti-discriminazioni, che si occupa dei casi più svariati in tutta Italia, c’è un numero verde a disposizione che può essere contattato per le segnalazioni. Ebbene, qualche giorno fa ci hanno chiamati per chiederci come mai in città i disabili devono pagare per le prime due ore di sosta nelle strisce blu, qualora le gialle siano occupate. Qualcuno ah fatto presente all’ufficio discriminazione la questione, sottolineando che in altre città i disabili non pagano».

Gli uffici hanno spiegato come sono andate le cose in questi anni e come si è arrivati a questa decisione da parte della precedente amministrazione. L’attuale giunta Casanova ha già annunciato nei mesi scorsi l’intenzione di cambiare il regolamento e istituire il posteggio gratuito per disabili, l’Anmic si augura che l’attuazione del provvedimento avvenga in tempi brevi. «Siamo favorevoli naturalmente alla gratuità della sosta - commenta Agosti -, sarà necessario cambiare anche la cartellonistica, che comunque non è presente ovunque». È già capitato, infatti, che disabili provenienti dalle province vicine non conoscessero il regolamento e, non trovando informazioni vicino ai posteggi, non abbiano fatto il tagliando. Per poi ritrovarsi con una multa. Una situazione denunciata a più riprese.

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