
La solidarietà sulle ali di farfalla,
le stoffe di “Mokika” a Venezia
Gli abiti, lodigiani per metà, saranno esposti al Festival del cinema
La solidarietà vola sulle ali di farfalla. Vola dallo studio di Lodi e dalle stoffe dell’artista Monica Zucchelli al Festival del cinema di Venezia. La designer lodigiana, che elabora le sue fantasie nel laboratorio di via Borgo Adda 74, ha disegnato un tessuto con una farfalla, l’ha stampata e ne ha donati 14 metri alla cooperativa onlus il Cerchio di Venezia, che gestisce la bottega Banco lotto N. 10, vicino a piazza San Marco. Qui si vendono gli abiti, stile anni ’50, cuciti nella sartoria, all’interno della casa di reclusione donne della Giudecca. Gli abiti, con le stoffe studiate da Zucchelli, prima di essere venduti, saranno esposti in mostra al Festival del cinema, dal 2 al 12 settembre.
«Sono venuta a contatto con questa realtà durante una gita a Venezia - spiega la titolare dell’Mz Adi studio di Lodi, che ha 48 anni e una formazione presso la scuola di arti applicate di Milano -, sono passata davanti al negozio e ho visto che si stavano occupando di questo progetto sociale di reinserimento delle detenute della Giudecca. Io ho un ramo della mia attività di designer, che ho chiamato Mokika, in ricordo del mio fruttivendolo che, da piccola, per farmi dispetto, storpiava il mio nome, e che si occupa della parte artistica. Mi è subito piaciuto quello che stavano facendo lì, a Venezia, così mi sono infilata all’interno, ho parlato con la signora Lucia e poi con l’architetto Giulia Pannoli. Ci siamo accordate per il progetto “Ricucirsi la vita”».
L’iniziativa avrebbe dovuto essere presentata all’Arsenale, in aprile, ma poi, a causa del Covid, è stata annullata. Ma le donne non si sono arrese e sono arrivate alla mostra del cinema, dove erano già state in precedenza, ma mai con una grafica personalizzata. «Di solito presentavano collezioni cucite con i tessuti donati, mai disegnati ad hoc - spiega Zucchelli -. È nata una bella collaborazione. Le detenute stavano lavorando su tema della trasformazione dalla crisalide in farfalla, come segno di evoluzione, così è nata la mia stoffa. Insieme abbiamo scelto il fondo e anche il tessuto che doveva essere naturale, infatti abbiamo scelto un cotone. Poi l’ho stampato e ho donato il tessuto alla cooperativa che ne farà i vestititi da esporre alla mostra». Non è la prima volta che Zucchelli si occupa di progetti a sfondo sociale. Alle spalle, infatti, ha già la realizzazione del design delle confezioni che racchiudono “Le nocciole di Greta”, una bimba di Beccalzù, morta a soli 2 mesi.
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