La: «Santa Chiara rimanga pubblica»

In merito alle vicende legate al futuro della Casa di riposo “Santa Chiara” di Lodi, ospitiamo un contributo di Antonio Angeli Tira, segretario generale Funzione Pubblica della Cisl Lombardia, che si schiera affinché l’istituzione rimanga pubblica.

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«Mi permetto intervenire sul dibattito che sta coinvolgendo tutti i cittadini di Lodi. Giustamente credo! Poiché si parla di territorio, di servizi alla persona, di lavoratori.

Premetto che non approvo i toni denigratori ed aggressivi (se non addirittura presuntuosi) di chi presenta le posizioni degli altri come pregiudiziali, politiche, in contrasto con gli interessi dei cittadini e dei lavoratori.

Il merito dimostra che in Lombardia le ex Ipab che a suo tempo si sono trasformate in Fondazioni di diritto privato presentano, a distanza di quasi 10 anni, una situazione di crisi diffusa economica finanziaria ed organizzativa che sta mettendo a rischio la tenuta del sistema assistenziale territoriale, nonostante i tanti interventi messi in atto per compensare tale quadro.

Interventi che hanno pesato sugli standard qualitativi dei servizi erogati, sulla qualità del lavoro e sulle retribuzioni dei lavoratori.

Diventare Fondazione di diritto privato potrà dare qualche incarico di più alla politica locale, ma non produce vantaggi apprezzabili per la popolazione e per i lavoratori.

Qualcuno dice che mancherà l’autonomia alla città nelle scelte d’indirizzo strategico, ma la partecipazione è garantita dalla norma negli organismi.

Si dice che si garantiranno i dipendenti del contratto in essere, ma non si dice che una sentenza ha confermato la legittimità del datore di lavoro privato di decidere quale contratto applicare.

Si dice che non cambierà l’organizzazione, ma abbiamo già visto in giro i processi di esternalizzazione, il ricorso agli interinali ed ai tempi determinati, alle cooperative.

I servizi scadono, i costi aumentano e chi ci va di mezzo sono i cittadini ed i lavoratori.

Il mantenimento di una struttura pubblica garantisce di mantenersi dentro il sistema del finanziamento con il rispetto di regole gestionali che garantiscono la tenuta sul lungo periodo.

I cittadini chiedono risposte assistenziali di qualità e di prossimità, a costi sostenibili per le famiglie.

I lavoratori chiedono garanzie sul proprio posto e contratto di lavoro.

Le due esigenze stanno insieme e sono compatibili. Il sistema è coinvolto da un forte processo di revisione che suggerisce il mantenimento dell’attuale quadro.

Inutile sottolineare che gli interessi della politica non sempre sono garanti di giustizia e scelte migliori.

Ritengo pertanto che la risposta giusta sulla Santa Chiara sia che rimanga una Azienda di Servizi Pubblici

Su queste posizioni siamo a rappresentare gli interessi dei lavoratori e ci batteremo per questo presso tutte le sedi istituzionalmente competenti».

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