La risposta della Provincia

“Non abbiamo mai imposto diktat e nemmeno ci interessa alimentare sterili polemiche. Ma come Amministrazione provinciale non possiamo non esprimere la nostra delusione per i toni usati contro noi e il Provveditorato”. L’Assessore all’Istruzione di Palazzo San Cristoforo, Mariano Peviani, respinge l’accusa di dirigente, collegio docenti, Rsu interne e consiglio di istituto del “Maffeo Vegio” di Lodi di aver costretto la scuola superiore a respingere quaranta iscrizioni al prossimo anno scolastico. “Non oggi, ma già a settembre – ricorda l’Assessore Peviani – al termine di confronti con gli stessi dirigenti scolastici e di un percorso come sempre partecipato, erano stati ribaditi criteri che valgono da sempre e non solo qui, ma in tutta Italia, e cioè che un istituto non può accogliere un numero di iscrizioni superiore a quelle che sono le sue capacità di ricezione e il suo organico. Criteri che sono stati recepiti anche da circolari ministeriali e dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e che tutti, compreso il dirigente del Maffeo Vegio, avevano condiviso. Del resto, è prassi consolidata, e ribadisco, non solo a Lodi ma anche nel resto del Paese, che ogni scuola possa accettare alunni fino al massimo della sua capienza, mentre le iscrizioni eccedenti finiscono in una lista d’attesa. Fanno così tutte le scuole, e ce ne sono anche altre a Lodi che potrebbero “scoppiare” se accettassero tutti i ragazzi, ma semplicemente non lo fanno perché sanno organizzarsi e interpretano in maniera corretta e senza polemiche i criteri di cui sopra. Tra l’altro, nessuno dei ragazzi viene lasciato in mezzo a una strada, poiché al momento dell’iscrizione comunicano due indirizzi di preferenza e non uno solo e agli istituti viene lasciato tutto il tempo necessario a “riorientare” le loro scelte”.

L’Assessore all’Istruzione precisa anche che “è mistificatorio sostenere che fa testo il criterio della residenza in provincia. Semplicemente è naturale che la priorità venga data, per ragioni di costi, alle iscrizioni degli alunni che vivono nel territorio in cui le scuole operano. Ripeto, il tono usato mi ha deluso, alla luce della grande disponibilità che la Provincia ha sempre dimostrato nei confronti del Maffeo Vegio, per far fronte anche a emergenze strutturali come nel caso dell’estate scorsa. Quanto poi alle classi che potrebbero essere accolte nel plesso della scuola media Don Milani, bisogna ricordarsi che non si tratta di una struttura di nostra competenza e che il Comune di Lodi, con grande disponibilità, ci ha sempre messo a disposizione in base a convenzioni rinnovate di anno in anno. E’ chiaro che né noi né il Maffeo Vegio possiamo permetterci di fare programmazioni in casa d’altri, anche se, proprio giovedì scorso, la Giunta mi aveva dato mandato di avviare il confronto con l’Amministrazione comunale su questo tema anche per il prossimo anno scolastico. Direi dunque che oltre che immeritate queste accuse sono anche intempestive. Comunque, noi continueremo ad essere aperti al dialogo e disponibili a percorsi condivisi”.

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