La procura indaga sull’incendio di Guardamiglio

Sabato il rogo è divampato nell’ex azienda di rifiuti

Sabato pomeriggio, nei momenti concitati in cui 5 squadre dei vigili del fuoco lodigiani erano impegnate nello spegnimento delle fiamme, sul posto si parlava di 6 punti diversi dai quali sarebbe iniziato il rogo nell’area dell’ex recuperatore di rottami di fianco alla via Emilia a Guardamiglio, al confine con Fombio. La procura della Repubblica di Lodi ha aperto un’inchiesta, per incendio doloso, per cercare conferma a questa ipotesi e, nel caso, dare nome e cognome ai responsabili. E per trovare anche il movente. In Comune stanno mettendo assieme tutta la documentazione sull’area. L’attività, ferma da anni e, a quanto si dice, anche fallita, era stata avviata da un imprenditore piacentino che ritirava rottami, principalmente di veicoli ma anche vecchi pannelli coibentati per l’edilizia, quindi separava i materiali e li rivendeva. Su un terreno a ridosso del colatore Ancona. Man mano che le norme in materia ambientale sono diventate più stringenti, i costi salivano e a un certo punto, si ricorda, l’azienda aveva chiuso: lavorare così, alla buona, non conveniva più. C’è poi da chiarire l’aspetto del sequestro, se fallimentare o penale, un sequestro che ha portato carabinieri e vigili del fuoco a non aprire il capannone, che sabato è stato solo lambito dalle fiamme, ma che potrebbe contenere anche altri rifiuti.

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