La Polizia di Lodi celebra il suo patrono San Michele Arcangelo con una messa nella cripta della cattedrale

QUESTURA La cerimonia è stata officiata dal vescovo Malvestiti nella cripta della cattedrale. Il questore Russo ha ricordato i colleghi caduti

Fermezza, equilibrio e coraggio: in un mondo dilaniato dalle guerre, l’attività della Polizia di Stato diventa un faro. La Questura ha festeggiato il patrono san Michele Arcangelo con l’abituale celebrazione officiata dal vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti, nella mattinata di oggi, lunedì 29 settembre. Ad ospitare la messa solenne, concelebrata dal vicario generale monsignor Bassiano Uggè e dal cappellano don Fabio Volpato, è stata la cripta della cattedrale in piazza della Vittoria. Durante l’omelia, il vescovo Malvestiti, oltre a ricordare come la scelta del luogo della celebrazione non sia stata casuale in periodo giubilare, ha puntualizzato come «logoranti e distruttive guerre siano paragonabili al fiume infuocato riportato nelle Letture e i cui rivoli giungono ovunque, esprimendosi nell’illegalità che, nelle sue diverse forme, accompagna l’uomo». A contrastare il seme che fa germogliare lo spirito di guerra e la propaganda dell’odio, due tentazioni ben presenti al giorno d’oggi, per il vescovo Malvestiti c’è però proprio l’attività della Polizia di Stato che, con «fermezza equilibrata e coraggio, nel loro compito preventivo e repressivo, sempre improntato alla cura dell’uomo, sono fondamentali nella quotidianità».

«Esserci sempre non è solo un motto – ha affermato invece il questore di Lodi, Pio Russo, ricordando i colleghi caduti nell’adempimento del dovere –. Le parole del vescovo mi toccano particolarmente e mettono ancora più in luce l’importanza del nostro servizio. Festeggiare il nostro patrono allo stesso modo ci permette di riflettere ancora di più sulla nostra missione di servizio allo Stato e ai cittadini».

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