
Con passo malfermo e zoppicando vistosamente ha raggiunto la sua “postazione” davanti all’ingresso dell’ospedale Maggiore di Lodi, poi si è messa in ginocchio per chiedere l’elemosina ai tanti passanti.
Scene ordinarie in città, non solo davanti all’ospedale ma anche in altre zone, soprattutto del centro storico. Peccato che in questo caso, quando gli agenti di polizia sono andati a controllare quella donna, su segnalazione di diverse persone che si lamentavano della sua insistenza, lei si sia alzata senza nessuna difficoltà e abbia poi seguito gli agenti in questura. Senza nessun problema di deambulazione.
Una mendicante “falsa invalida” è stata scoperta mercoledì mattina da una volante della polizia di stato davanti all’ospedale, in città bassa. Si tratta di uno stratagemma per impietosire i passanti che viene usato spesso dai mendicanti che si posizionano in vari punti della città, ma che solo raramente viene effettivamente scoperto dalle forze dell’ordine. Anche perché non si tratta di per sè di un vero e proprio reato.
Nei guai è finita una donna di origini romene di 39 anni, C.M. le iniziali, residente presso il campo nomadi di via Ripamonti a Milano. Continuava a ripetere “fate la carità”, mentre in una mano teneva un piattino in cui chiedeva ai passanti di lasciare un’offerta, e nell’altra teneva stretta un’immagine della Madonna.
A infastidire le persone è stata soprattutto la sua insistenza, che a tratti diventava quasi molesta. Così qualcuno ha deciso di chiamare il “112” per chiedere un intervento e dalla centrale operativa di Brescia hanno “girato” la segnalazione alla questura di Lodi.
Negli uffici di piazza Castello la donna è stata fotosegnalata attraverso il rilievo delle impronte digitali. Non è risultato nessun precedente a suo carico. Il questore di Lodi, al termine degli accertamenti, ha firmato un foglio di via obbligatorio per allontanarla dalla città. Inoltre la donna è stata sanzionata per “accattonaggio molesto”.
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