La memoria dell’uscita dal nazifascismo assume, in questo periodo, «un carattere di insegnamento ancora più particolare» VIDEO

GRAFFIGNANA L’ex deputato Emanuele Fiano è intervenuto in sala consiliare per l’80esimo della Liberazione

Lodi

Ha tenuto i presenti in silenzio per un paio d’ore l’ex parlamentare dem Emanuele Fiano, intervenuto a Graffignana per la sua storia personale, prima che politica, in occasione dell’80esimo della Liberazione. Terzo e ultimo figlio di Rina Lattes e Nedo Fiano (ebreo deportato ad Auschwitz e unico superstite di tutta la sua famiglia), ha guidato una conferenza in sala consiliare, nei giorni scorsi. A moderare il dibattito è stato Omar Damiani, vice presidente provinciale dell’Anpi.

«È un momento molto particolare nel quale fare memoria, il mondo è sconvolto da guerre, a Gaza, Israele, Libano, Yemen e quella che proprio in queste ore si è surriscaldata, tra Russia e Ucraina - spiega Fiano -. La memoria della Liberazione dal nazifascismo assume secondo me un carattere di insegnamento ancora più particolare».

Intanto, annota Fiano «noi siamo grati a coloro che ci hanno liberati, cioè i resistenti, gli antifascisti, i partigiani, insieme all’insostituibile aiuto delle truppe alleate: ci hanno regalato - dice - la Repubblica democratica nella quale viviamo e la Costituzione; ci hanno dimostrato che si può sempre dire di no, a costo di sacrifici della vita pesantissimi, ci si può sempre opporre quando l’ingiustizia è così crudele e si può anche insorgere contro le dittature. E poi c’è l’insegnamento di quali siano i valori fondamentali a cui non rinunciare mai: la dignità umana, il rispetto dei diritti politici, civili, religiosi di ogni individuo, a prescindere dall’etnia, dal suo credo, dal colore della pelle, dalle sue idee politiche, ovviamente nell’alveo della democrazia».

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