La lunga emorragia del titolo Bpl

Tre quarti del capitale evaporati in poco più di quattro anni. Per i vecchi azionisti della Banca Popolare di Lodi che hanno resistito nel detenere in portafoglio i titoli del Banco Popolare ricevuti in cambio con la fusione del 2007 si è trattato di un autentico “bagno di sangue”. Il 77,5% del patrimonio investito in azioni dell’allora Bpi è stato bruciato dai mercati secondo una inesorabile progressione alla rovescia che ha toccato il culmine martedì scorso quando il titolo della banca veronese è sceso per la prima volta nella storia sotto la soglia di un euro. Neppure il lieve rimbalzo di ieri ha modificato più di tanto lo scenario: il titolo del Banco Popolare che quattro anni fa debuttò con una quotazione superiore ai 21 euro, ieri valeva 1 euro.

Per capire meglio cos’è successo, facciamo un passo indietro.

L’ultima quotazione ufficiale registrata dalle azioni della allora Banca Popolare Italiana (11,42 euro) risale a venerdì 29 giugno 2007, tre giorni prima del debutto in Borsa del nuovo titolo del Banco che metabolizzava l’avvenuta fusione. Il risparmiatore che deteneva in portafoglio, ad esempio, 100 azioni della Bpi possedeva insomma un capitale di 1.142 euro.

Quelle 100 azioni, a seguito degli accordi di fusione, sono state trasformate, a partire dal 2 luglio 2007, in 43 nuove azioni del Banco Popolare (il rapporto di concambio era infatti di 0,43 titoli del Banco ogni azione della ex Bpi), quotate, nel giorno d’esordio in Piazza Affari, 21,89 euro: il valore complessivo delle azioni in possesso del nostro risparmiatore il 2 luglio 2007 si attestava dunque a 941,27 euro (21,89 per 43), cui andavano aggiunti i 217 euro del superdividendo previsto dalla fusione (2,17 euro ogni vecchia azione Bpi). Riassumendo, cento azioni della vecchia Bpi, nel giorno della fusione rappresentavano un capitale complessivo di 1.158,27 euro.

Cosa ne è stato oggi di quel capitale? Le 43 azioni che allora valevano 941,27 euro, alla chiusura del mercato di ieri corrispondevano a un capitale complessivo di 43 euro (e il giorno precedente, con il titolo a 0,98 euro, addirittura a 42,26). Ciò significa, per il nostro risparmiatore, una perdita di 898,27 euro, pari al 95,4 per cento del valore iniziale. Vale a dire che in quattro anni e quattro mesi il titolo del Banco Popolare ha perso il 95,4 per cento del valore. Anche considerando i benefici derivanti dal superdividendo di 217 euro, il capitale di 1.158,27 euro che era nelle disponibilità del nostro risparmiatore il 2 luglio 2007 si è ridotto il 2 novembre 2011 a 260 euro, con una perdita (appunto, di 898,27 euro), pari al 77,5% del capitale iniziale. Appunto, un “bagno di sangue”.

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