La foresta di pianura di Lodi compie 20 anni, ma li porta malissimo

L’area pic-nic non esiste più, un tavolino di legno è stato addirittura gettato nello stagno

Greta Boni

L’anno prossimo la foresta di pianura compirà vent’anni, il progetto per la sua creazione risale infatti al 2002. Vent’anni portati piuttosto male, verrebbe da scrivere, anche se in tutto questo tempo gli “acciacchi” non sono mancati. Il biglietto da vista è sempre lo stesso: un cartello sta in piedi a malapena, quasi coperto dagli alberi, che fiancheggia una stanga chiusa.

Sono tanti i lodigiani che non conoscono questo spazio verde, raggiungibile dalla Vecchia Cremonese imboccando la strada sterrata che si snoda dopo la Coldana. Da lì parte il sentiero che una volta portava alla piccola area pic-nic, oggi scomparsa sotto le fronde degli alberi caduti. Impossibile sbirciare sotto i tronchi e i rami che bloccano il passaggio, mentre è evidente che uno dei tavolini in legno è stato gettato nello stagno a fianco: chi e come si sia preso la briga di farlo è tutto un mistero.

Come al solito, durante i sopralluoghi alla foresta di pianura non si vede anima viva. Né in estate né in inverno. Questo non è un posto per famiglie, perché se è pur vero che la scelta delle istituzioni è sempre stata quella di far crescere la foresta nel modo più naturale possibile, è altrettanto vero che non si è mai deciso di inserire qualche piccola attrattiva per bambini e genitori. Dei giochi, un chiosco per quando fa caldo, qualche evento culturale o sportivo. E pensare che l’investimento è costato oltre un milione di euro per una superficie di 38 ettari, risorse stanziate da Provincia, Comune di Lodi e Regione per la piantumazione di alberi, la creazione di aree didattiche, canoni di locazione e indennizzi alle proprietà.

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