La fabbrica dei profumi compie cinquant’anni e continua a investire - La video intervista a Roberto Martone

ICR Cerimonia con le autorità questa mattina nella sede al confine tra Lodi e Boffalora

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Per raccontare cinquant’anni di profumi e «una storia di famiglia, passione e visione», usando le parole di Ambra Martone, vicepresidente di Icr.

Guardando al passato sì, e alle radici che risalgono al 1940 e alla fondazione da parte di Vincenzo Martone dell’industria farmaceutica Marvin, ma soprattutto al futuro, puntando su investimenti da 26 milioni di euro in due anni e sui valori di riferimento da sempre, dal «made in Italy» alla «qualità».È un viaggio che profuma di futuro quello condotto da ieri nel cuore del quartier generale di ICR (Industrie Cosmetiche Riunite), in occasione delle celebrazioni per i 50 anni dalla fondazione della realtà che oggi conta 670 dipendenti. Per ospiti illustri, autorità civili e militari, clienti, fornitori e giornalisti, la mattinata è stato un momento dedicato alla bellezza di un universo unico, che rende possibile la nascita di oltre 120 milioni di pezzi l’anno - con collaborazione per i più importanti brand della moda - distribuiti in 120 Paesi del mondo. A celebrare questo traguardo, lo stesso presidente di Icr Roberto Martone, che ha voluto in primis ringraziare tutti i presenti, dal vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, al questore Pio Russo, dall’onorevole Lorenzo Guerini al colonnello Alberto Cicognani, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, e al maggiore Daniele Brasi, comandante della compagnia di Lodi; dal presidente della Provincia Fabrizio Santantonio, al sindaco di Boffalora d’Adda Livio Bossi, al presidente del Parco Adda Sud Sergio Curti, al consigliere comunale Lorenzo Maggi, Fulvio Pandini e Alessandro Righetti di Assolombarda, mentre in rappresentanza del Comune di Lodi c’era la vicesindaca Laura Tagliaferri. «Oggi celebriamo i nostri primi 50 anni di attività, che è iniziata l’8 luglio 1975 nello stabilimento di Milano - ha ricordato Martone - : mi piace sempre ricordare che tutti i lodigiani devono ringraziare le sorelle Tiraboschi, il motivo per cui siamo qui». Furono loro, due operaie lodigiane, a suggerire a Martone, nel 1987 in cerca di più spazio per la crescita, l’opportunità di investire al confine con Boffalora.

Sul Cittadino in edicola domani 9 luglio un ampio servizio sulla cerimonia e sulla storia dell’azienda

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