La città brucia: ora tocca ai cassonetti

Tre roghi mercoledì sera a San Bernardo

Ancora fiamme nella notte. Ripetute, a breve distanza l’una dall’altra, nello stesso quartiere. La Lodi che brucia ha continuato ad ardere suo malgrado a San Bernardo, dove nel mirino dei piromani (o forse di uno solo) sono tornati i cassonetti dell’immondizia. Della carta, per la precisione, lungo tre strade: viale Piacenza, la via Emilia e via Spezzaferri. L’allarme, scattato alle 22 con la prima segnalazione e allargatosi col passare dei minuti, ha costretto i vigili del fuoco lodigiani ha una “tripletta” di interventi, peraltro portati brillantemente a termine nel giro di poco tempo. Archiviato il “capitolo spegnimento”, si è però contestualmente aperto quello sulle indagini, preso in carico dalla polizia; la quale, peraltro, potrebbe avere in mano già qualche elemento in grado di indirizzarla sulla pista giusta per individuare il responsabile.

Parallelamente ai tre roghi di mercoledì sera, infatti, gli agenti della questura sono sempre impegnati nel fare luce sull’inquietante “escalation” di incendi scatenatasi nei giorni scorsi per le vie cittadine. E che potrebbe anche dipendere dalle gesta di un unico piromane, seppure la tipologia dei “bersagli” presi mira, molto più assortita del consueto, lascia letteralmente aperte tutte le ipotesi.

Se i cassonetti, al di là della paurosa catena divampata tra dicembre e gennaio scorsi (ben sette, in pochissime settimane, e lungo un po’ tutta la città) sono ormai da anni una delle “prede” privilegiati da vandali e teppisti, il bilancio dei roghi da domenica notte conta anche alberi, fossi e, non ultimi, gli obiettivi presi di mira nell’evento più “sinistro” della settimana: l’incendio appiccato al gabbiotto della biglietteria nel parcheggio di via Polenghi davanti alla Bpl (biglietteria gestita della cooperativa San Nabore e, peraltro, nella circostanza anche scassinata) e quello che ha letteralmente divorato una Volkswagen Polo, abbandonata da tempo nel parcheggio di via D’Azeglio. Bersagli molto diversi, appunto, per episodi nei quali il principale filo conduttore sembra essere l’intento doloso di chi li ha appiccati; se un solo piromane, o più vandali accomunati dalla medesima “malattia”, è una domanda alla quale dalle stanze di piazza Castello si conta di dare una risposta il più presto possibile.

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