
La Chiesa di Lodi in festa con il suo vescovo
L’11 ottobre 2014 l’Ordinazione episcopale in San Pietro di monsignor Maurizio Malvestiti

Lodi
L’anniversario di ordinazione episcopale del nostro vescovo Maurizio che cade nell’Anno santo 2025 “Pellegrini di speranza” non può essere vissuto che “in spe”, nella speranza, appunto, come recita la seconda parte del motto di monsignor Malvestiti. «Il vescovo – ha detto Papa Leone XIV in occasione del Giubileo dei vescovi – è uomo di speranza. Specialmente quando il cammino del popolo si fa più faticoso, il Pastore, per virtù teologale, aiuta a non disperare: non a parole ma con la vicinanza. Quando le famiglie portano pesi eccessivi e le istituzioni pubbliche non le sostengono adeguatamente; quando i giovani sono delusi e nauseati di messaggi illusori; quando gli anziani e le persone con disabilità gravi si sentono abbandonati, il vescovo è vicino e non offre ricette, ma l’esperienza di comunità che cercano di vivere il Vangelo in semplicità e in condivisione». Parole molto intense e suggestive, attraverso le quali possiamo ripercorre con speciale gratitudine la vicinanza del nostro vescovo al suo popolo, da lui incoraggiato e anche spronato soprattutto nei momenti difficili. Famiglie, giovani, anziani, e poi lavoratori, poveri…: quanta attenzione, espressa da ultimo nel rinnovo del Fondo diocesano di solidarietà, richiamata alla comunità cristiana ma anche a quella civile con le sue pubbliche autorità, con rispetto e senza reticenze. E anche quest’anno il vescovo festeggia l’anniversario di episcopato nella celebrazione di ordinazione dei nuovi diaconi transeunti. Ancora Papa Leone, parlando ai nuovi vescovi esattamente un mese fa: «Desidero ricordare, anzitutto, una cosa tanto semplice quanto non scontata: il dono che avete ricevuto non è per voi stessi, ma per servire la causa del Vangelo. Siete stati scelti e chiamati per essere inviati, come apostoli del Signore e come servi della fede. Il vescovo è servo, il vescovo è chiamato a servire la fede del popolo». Un grazie al nostro vescovo per la predilezione verso il Seminario, che nella nostra diocesi conta ancora alunni a due cifre (una rarità!) e vive una singolare esperienza di fraternità con alcuni seminaristi ucraini.
Infine, sempre con le parole di Papa Leone ai nuovi vescovi l’augurio affettuoso e filiale al nostro Pastore: «Carissimi, prego per voi, perché non vi manchi mai il vento dello Spirito e perché la gioia della vostra Ordinazione, come profumo soave, possa espandersi anche su coloro che andrete a servire». Dopo 11 anni, siamo grati al nostro caro vescovo per il buon profumo che ha diffuso e continua a diffondere nella Chiesa di San Bassiano con la gioia del vangelo, dicendo no – per usare un’espressione di Papa Francesco – «alla psicologia della tomba, che poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo».
Insieme a San Giovanni XXIII, il santo dell’11 ottobre, inaugurazione del Concilio Vaticano II – che quest’anno è giornata di rinnovata supplica per la pace –, interceda per monsignor Maurizio il novello Santo Carlo Acutis, che per la prima volta dopo la canonizzazione verrà festeggiato proprio il 12 ottobre, giorno della sua nascita al cielo. La memoria luminosa di questo geniale quindicenne – che aveva confidato di offrire tutte le sue sofferenze al Signore per il Papa e per la Chiesa – impreziosisca e “ringiovanisca” la festa del vescovo Maurizio, pastore generoso, con tutti noi, suo gregge fedele.
* Vicario generale della diocesi di Lodi
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