La Caritas saluta monsignor Merisi

Di ritorno dal viaggio a Lampedusa, Il vescovo ha preso parte al convegno con le realtà parrocchiali della diocesi

«Dato che ha detto di dover mettere su casa a 76 anni...». Una macchina per il caffè è stato il simpatico regalo che la Caritas diocesana ha fatto a monsignor Giuseppe Merisi, sabato al convegno diocesano delle Caritas, in seminario.

Tutto basato sul tema del viaggio, il convegno, e il viaggio è stato anche quello a Lampedusa compiuto proprio da monsignor Merisi, presidente di Caritas italiana, con don Andrea Tenca, direttore di Caritas lodigiana, a un anno da quel 3 ottobre quando in mare morirono 368 migranti. «È stato toccante a Lampedusa vedere il pianto di tanti eritrei, soprattutto - ha detto don Tenca -. Si è parlato di prospettive future che non riguardano solo l’Italia, ma tutta l’Europa. E tornando, il vescovo mi ha detto “adesso devo mettere su casa, a 76 anni”. Adesso dunque inizia un nuovo viaggio».

Gli auguri e il grazie a monsignor Merisi per il suo lavoro e la sua vicinanza a Caritas, ai poveri, agli ultimi, sono venuti dall’équipe della Caritas diocesana, dalle Caritas di tutte le parrocchie lodigiane riunite sabato e che hanno avuto modo per tutta la giornata di confrontarsi. A loro ha detto monsignor Merisi, che è stato contemporaneamente vescovo di Lodi e presidente di Caritas italiana: «Vi ringrazio e vi incoraggio a continuare il nostro e vostro servizio, partendo dall’invito a sollevare lo sguardo, come hanno fatto i Magi. Sollevare lo sguardo - ha specificato - per la promozione di un impegno di carità, perché dalla vicinanza con il Signore ci sentiamo mandati ad aiutare altri».

L’amministratore apostolico ha poi proseguito nella lectio divina del brano di Vangelo che racconta dei Magi. Ha affermato: «I Magi seguirono la stella, erano persone che studiavano. Anche noi abbiamo iniziato un cammino e dobbiamo continuarlo con determinazione, ricercando e accogliendo la verità, curando la formazione accanto all’impegno quotidiano, facendo discernimento, confrontandoci, pregando». Monsignor Merisi ha quindi fatto riferimento al diritto naturale, alla Chiesa in uscita, al coordinamento vicariale della Caritas in diocesi, alla necessità di andare incontro a chi è portatore di un bisogno, compresi coloro che scappano da Paesi in guerra.

«In Betlemme - ha detto - non è difficile cogliere il riferimento alle periferie esistenziali; in Erode non è difficile vedere chi esercita il potere per tornaconto. I Magi tornarono “per un’altra via”: il cambiamento deve essere la capacità di rinnovarsi per il bene, dentro un discernimento comunitario. Non dimentichiamo poi che l’aiuto deve saper guardare chi prima e più degli altri necessita di attenzione». Infine ha invitato ad accogliere il nuovo vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, che farà il suo ingresso in diocesi domenica 26. «Tutti dobbiamo essere presenti, anche le parrocchie più piccole, da Maccastorna a Gradella e Nosadello comprese».

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