La benedizione del Papa ai nostri lettori

Il Papa chiede «di perseverare nella preghiera per la sua persona e per il suo ministero universale»

La benedizione apostolica di Papa Francesco inviata ai giornalisti e ai collaboratori del «Cittadino», da estendere a tutti i lettori del nostro giornale.

È quanto si legge nella lettera pervenuta ieri mattina alla nostra redazione, trasmessa in data 31 luglio dalla Segreteria di Stato Vaticana. Il documento reca la firma di monsignor Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.

Il motivo è riferito alla stretta collaborazione instaurata da qualche anno a questa parte tra alcune delle principali testate cattoliche italiane e la Santa Sede, in occasione della “Giornata per la carità del Papa”.

Sul «Cittadino» di sabato 28 giugno scorso, nelle pagine della Chiesa, abbiamo pubblicato un ampio servizio dedicato all’Obolo di San Pietro, la colletta che si svolge in tutto il mondo cattolico, per lo più il 29 giugno o la domenica più vicina alla solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. La colletta rimanda alle origini del cristianesimo, quando vengono sostenuti materialmente “coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo, perché possano impegnarsi interamente nel loro ministero, prendendosi cura dei più bisognosi”. È quanto sottolineava, nell’articolo apparso sul «Cittadino», anche lo stesso monsignor Giovanni Angelo Becciu: «Il motivo principale della giornata dell’Obolo di San Pietro è quello di compiere un gesto semplice, capace però di unire concretamente ogni fedele al successore di Pietro aiutandolo a dilatare la sua carità, quella carità che in ragione del suo ministero abbraccia la Chiesa ed il mondo intero. Aiutare Pietro ad aiutare: è un atto di amore verso il Papa e verso la Chiesa. Naturalmente le iniziative di carità sono moltissime, a tutti i livelli, e di questo ci dobbiamo rallegrare. L’Obolo di San Pietro ha di specifico questo: partecipare concretamente alla sollecitudine del Papa per tutte le Chiese, con universalità e comunione. L’universalità si concretizza nei donatori e nei destinatari: in questa festa le offerte sono raccolte in tutto il mondo cattolico, nei cinque continenti, dalle cattedrali delle grandi metropoli alle parrocchie dei villaggi più sperduti. La seconda parola è comunione, perché al di là della quantità di denaro raccolto, ciò che è importante di questa colletta è il fatto di favorire in tutti i cattolici il senso di apertura alla Chiesa universale. L’Obolo di San Pietro è una carità che il Santo Padre non si stanca di chiedere a tutti coloro che incontra».

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