Isola Carolina, una nuova tegola sul progetto di recupero

La soprintendenza blocca il bar nella sede del Parco Adda: continuano le difficoltà per il polmone verde di Lodi

Nuova doccia fredda sul progetto per l’Isola Carolina. La soprintendenza “stoppa” l’idea di realizzare un punto di ristoro, nell’ambito dell’ampliamento della sede del Parco Adda Sud, soluzione che aveva già suscitato le proteste e la raccolta di firme del comitato nato a tutela del polmone verde. A questo punto il piano del Broletto, per salvare l’area dal degrado, dovrà essere rivisto un’altra volta.

Lo ha confermato ieri l’assessore all’ambiente Alberto Tarchini: «La soprintendenza ha espresso un orientamento di fondo, senza formalizzare la bocciatura. Ha indicato che preferisce la riqualificazione di immobili afferenti al patrimonio pubblico piuttosto che la realizzazione di nuovi volumi, così come era previsto nell’ambito della riqualificazione della Cascina Colombina, sede del Parco Adda. Rivedremo quindi il progetto con la previsione di un punto di ristoro in una diversa dislocazione, nei pressi della piazza. Faremo in modo di acquisire le strutture del nuovo bar e relativa gestione sul mercato». Intanto questa nuova modifica del progetto definitivo allunga ulteriormente i tempi del piano per l’Isola Carolina, che doveva essere pronto dopo l’estate ma resta ancora in gestazione. Tra i suoi elementi cardine rimane l’arretramento della recinzione su viale Dalmazia verso la fine dell’anello dei vialetti, dividendo in due il parco: una parte rimarrà sempre aperta e accessibile, l’altra con all’interno le diverse funzioni sarà delimitata. Poi è prevista la posa di attrezzature per bambini e ragazzi: partendo dalla zona di corso Archinti, un angolo sport e fitness con l’introduzione di strutture per la ginnastica, un’area dedicata ai più piccoli e una zona con un campetto polifunzionale, dotato di canestri e portine, oltre a tavoli da pic nic e un allestimento per consentire di fare lezione all’aperto, in relazione all’esigenza di diversi plessi scolastici. L’amministrazione Casanova conta di finanziare la prima tranche di lavori con un mutuo da 400mila euro, da accendere con Cassa depositi e prestiti. Gli elaborati tecnici sono a cura degli uffici comunali: si tratta del “opzione B” per il Broletto dopo un primo tentativo andato storto che risale alla primavera del 2018, con il progetto firmato dall’architetto Marco Bay.

La giunta di centrodestra aveva candidato quel piano al finanziamento da 1 milione di euro di Fondazione Cariplo (il totale dei costi era di 1,3 milioni di euro), ma dopo la protesta dei cittadini sul taglio delle piante l’iniziativa era stata affossata. Si è deciso quindi di puntare su una riqualificazione più “soft” dell’oasi, salvando la gran parte delle piante, ma ancora una volta il percorso per la rinascita del parco si presenta tutto in salita, perché deve passare dal vaglio della soprintendenza, visto che l’area è vincolata. L’obiettivo di andare in gara per i lavori entro l’anno a questo punto appare quindi un’impresa di difficile realizzazione e tutto slitta al 2021.n

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