Insegnanti precari in crescita, in otto anni sono raddoppiati

La Uil lancia l’allarme: «Nel Lodigiano sono passati da 521 a 992, con un aumento del 90 per cento»

Precariato, una piaga per le scuole, anche per quelle del Lodigiano. I dati della Uil illustrano un peggioramento della situazione contrattuale per i docenti della Lombardia e del Lodigiano negli ultimi 8 anni. Nel Lodigiano, il personale docente è cresciuto da 3.096 insegnanti nell’anno scolastico 2015/’16 a 3.406 nel 2022/’23: a fronte di questo aumento del 10 per cento, il numero di docenti stabilizzati è sceso del 5,6 per cento (da 2.575 a 2.431), e sono aumentati i precari. Il numero dei docenti a tempo determinato è infatti salito da 521 a 992: essi rappresentano, ad oggi, il 29,1 per cento del totale.

In particolare, Uil si concentra sulla situazione dei docenti di sostegno: quelli a tempo indeterminato sono calati, a livello regionale, dai 9.943 del 2015 ai 7.763 dello scorso anno scolastico, e nel Lodigiano sono scesi da 211 a 144. Un calo che, però, non è conseguenza della diminuzione degli alunni con certificazione di disabilità: a dimostrarlo, infatti, il fatto che i docenti di sostegno, in totale, sono aumentati (da 378 a 528), ma sono sempre più precari. Quelli a tempo determinato, nel Lodigiano, sono cresciuti del 130 per cento, da 167 a 384. Il segretario generale di Uil Scuola Rua Lombardia, Abele Parente, va all’attacco sul tema dei docenti di sostegno. «È un disagio enorme arrecato a studenti e famiglie. Stiamo parlando di docenti specializzati, che per colpa di percorsi a numero chiuso senza senso, offerti dal ministero, non possono garantire lo sviluppo di competenze agli alunni con disabilità - commenta -. Un duro colpo per l’inclusione». Anche sul personale Ata, gli indeterminati sono calati (da 729 a 699) mentre quelli precari sono in crescita (da 842 a 919). Tra le soluzioni proposte da Uil scuola Lombardia, c’è quella di utilizzare le Gps di prima fascia per posti di sostegno e posto comune, come canale strutturale di assunzione, per coprire i posti rimasti vacanti, una volta terminate le immissioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle concorsuali. «Bisogna eliminare la distinzione tra organico di fatto e di diritto - continua Parente -. Per i docenti e le supplenze sul sostegno bisogna garantire il più possibile che gli alunni con disabilità abbiano un docente specializzato. Una volta esaurita la prima fascia sostegno delle Gps della propria provincia, bisogna adottare soluzioni per assumere insegnanti specializzati da altre province, prima di passare a nominare da seconda fascia Gps o da graduatorie di docenti non specializzati». Tra le proposte ci sono «l’adozione della mini-call per assegnare gli incarichi a tempo determinato per i posti residuali di sostegno e la creazione di graduatorie nazionali o regionali per il sostegno. E infine, concedere ai docenti specializzati su uno specifico grado di scuola di produrre domanda in altri gradi di scuola della stessa provincia».

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