INQUINAMENTO Riscaldamenti spenti, ma a Lodi lo smog è già alle stelle

La qualità dell’aria si conferma pessima e l’autunno anomalo non è di aiuto

L’idea è venuta per caso: dopo qualche giorno a casa ammalato, tornare a camminare per le vie di Lodi porta con sé un inconfondibile odore di gas di scarico, che attacca nel naso e fa appassire la bellezza di un autunno che sembra quasi primavera. Una sensazione che è confermata dai dati delle centraline che certificano la qualità dell’aria nel territorio: la mappa pubblicata da Arpa Lombardia mostra chiaramente la zona meridionale della regione, dalla metropoli scendendo verso il Po, di un color fegato scuro. La qualità dell’aria è scarsa.

A Lodi ci sono due centraline: una in via Vignati e l’altra in via Vittime della Violenza, a Sant’Alberto, ed entrambe stabiliscono parametri che portano a quantificare in zona di allerta la qualità dell’aria, soprattutto per quanto riguarda il Pm10 e il Pm 2,5: le polveri sottili che hanno importanti effetti sulla salute dei cittadini, con incrementi di mortalità premature per malattie cardio respiratorie e tumore polmonare; incrementi dei ricoveri ospedalieri e visite urgenti per problematiche respiratorie; bronchiti corniche, aggravamento dell’asma.

Per il Pm2,5 il limite è di 25 microgrammi per metro cubo di media annuale, mentre per il Pm10 c’è un limite di media annuale e uno giornaliero, di 50 microgrammi per metro cubo, con la possibilità di sforare per un massimo di 35 giorni.

La situazione a Lodi è la seguente: il 27 ottobre, il Pm10 medio giornaliero era a 64, mentre il Pm2,5 era a 37. Per il Pm10, quindi, un altro giorno sopra la soglia dei 50, che va ad aggiungersi a quelli già registrati, che danno una situazione decisamente preoccupante. Il limite dei 35 giorni di sforamento, infatti, è già stato superato: la centralina di Sant’Alberto, infatti, ha già raggiunto il 36esimo giorno oltre soglia, mentre in viale Vignati siamo già a 45 giorni (con, in aggiunta, il fatto che per alcuni giorni il valore è “mancante o non valido”, ad esempio per viale Vignati lo è stato il 26 e 27 ottobre).

Bisogna evidenziare, tuttavia, una progressione positiva nel corso dei decenni. Nel 2002 le giornate di superamento soglia erano state 123, nel 2012 erano scese a 98, mentre negli ultimi cinque anni erano state ancora più basse: 90 giorni nel 2017, 78 nel 2018, 55 nel 2019, 59 nel 2020, 60 nel 2021. Un numero, quest’ultimo, che è destinato ad essere superato, anche perché al momento il caldo anomalo non ha ancora portato all’accensione del riscaldamento; per contro, la pioggia potrebbe “lavare” questo tipo di inquinamento atmosferico, ma la siccità di queste settimane non sta certo aiutando.

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