Inciviltà e maleducazione, la ciclabile da Lodi a Boffalora invasa dai rifiuti

Le protesta degli utenti della pista dedicata ad Altea Trini: «Serve maggiore attenzione per il tracciato»

«Servono più cura e attenzioni per la ciclabile dedicata ad Altea Trini». Il percorso che è quello che dal capoluogo conduce a Boffalora d’Adda, dedicato alla giovanissima studentessa e scout travolta e uccisa da un suv a Casalmaiocco proprio in sella ad una bicicletta. L’appello arriva da chi percorre abitualmente la ciclabile e tramite il Cittadino, anche attraverso un’immagine simbolo, vuole denunciare l’inciviltà diffusa. Si va dall’abbandono di rifiuti sul percorso dedicato alle due ruote alla presenza di numerose deiezioni canine non raccolte, anche per la carenza di cestini, complice la rimozione di uno dei due che fino a qualche mese fa era presente.

«A gennaio avevo inviato una segnalazione tramite l’app Rifiutiamo ( dedicata al servizio di igiene urbana ndr ), riguardante uno degli unici due cestini sulla pista ciclabile che dal ponte va verso Boffalora, altezza ex cattedrale – rimarca un’utente - : da quando hanno recintato l’area Ex Sicc per costruire, l’operatore addetto allo svuotamento dei due cestini, non avendo più il solito accesso, svuotava solo quello all’altezza della scaletta pedonale, dove di fatto parcheggia il mezzo, mentre l’altro cestino, verso la legna accatastata della cattedrale, non veniva svuotato». Oggi però questo cestino è stato tolto, e questo ha acuito lo stato degrado. «Ora la spazzatura viene sparsa direttamente in giro e sono aumentate le deiezioni canine, che ormai i proprietari dei cani non si prendono più la briga di raccogliere per non portarsi a casa i sacchetti – racconta ancora la donna – : se la soluzione è quella di togliere i cestini, non si risolve nulla. Visto che gli operatori sono dotati di mezzi, potrebbero accedere alla pista tranquillamente, come hanno fatto per togliere il cestino, e sarebbe opportuno che non si limitassero solo a cambiare il sacchetto, ma provvedessero anche a raccogliere ciò che viene sparso in giro, come faccio io e fanno altre persone con senso civico, anche se non siamo retribuite per farlo come gli addetti».

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