Inceneritore di Vidardo, Ecowatt chiede maxi risarcimento danni

La battaglia La società ha citato in giudizio Provincia e Regione Lombardia per il mancato potenziamento dell’impianto. La cifra richiesta oscilla tra i 165 e i 225 milioni

Il Tar della Lombardia ha rinviato al 5 marzo l’udienza per il contenzioso promosso da Ecowatt Vidardo contro la Provincia di Lodi e Regione Lombardia, stabilendo di unificare i due ricorsi già presentati, andando quindi a giudizio sia contro la sospensione della procedura d’autorizzazione al potenziamento dell’inceneritore di Vidardo sia contro il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che, dopo approvazione regionale, fissa nuove tutele ambientali ed esclude nuovi impianti di rifiuti. La società ha presentato una richiesta di risarcimento danni per lucro mancato per una cifra variabile da un minimo di 165 milioni a un massimo di 225 milioni di euro.

La novità della prevista udienza al Tar di giovedì è stata proprio la domanda risarcitoria depositata dalla società poche ore prima di andare davanti i giudici. Di norma, i danni da lucro cessante o mancato si basano sulla stima degli utili effettivamente conseguibili. In questo caso, non essendo ancora avvenuta l’autorizzazione all’ampliamento, il calcolo del risarcimento si basa probabilmente sul business plan, a partire dall’investimento iniziale previsto dalla società, pari a 300 milioni di euro circa. Al netto delle valutazioni dei giudici, la richiesta di risarcimento per questa cifra monstre da parte di Ecowatt, sicuramente mette nuova pressione agli organismi pubblici chiamati al contenzioso. La richiesta riguarda solo le amministrazioni resistenti in giudizio, anche se è stata notificata pure al Comune di Vidardo e a quello di Sant’Angelo. Potenzialmente, un risarcimento di quel tipo è in grado di mettere ko il bilancio provinciale, portando l’ente al default.

Dal punto di vista tecnico, Ecowatt aveva prima impugnato la sospensione della procedura autorizzativa da parte della Provincia di Lodi lamentando ai giudici che il provvedimento fosse stato emanato ad personam contro la società, sulla base di una legge regionale con forti dubbi di costituzionalità. Il Tar a fine maggio aveva negato l’istanza cautelare rinviando all’udienza di merito del 2 ottobre. Poiché nel frattempo, è entrato in vigore il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale con le maggiori tutele ambientali, approvate da Regione Lombardia, che vietano ampliamento di impianti rifiuti, impugnato a sua volta dalla società, Provincia e Regione hanno sollevato l’eccezione di carenza di interesse. Su richiesta di Ecowatt, quindi, i giudici hanno rinviato la trattazione unificata dei due procedimenti alla seduta del prossimo 5 marzo.
Ecowatt, che è controllata dal gruppo Itelyum, aveva presentato un progetto di ampliamento dell’inceneritore di Vidardo nell’estate 2023. Dopo questioni legate alla competenza autorizzativa tra Provincia e Regione, quell’istanza fu rigettata, senza che la società la ripresentasse. Solo nell’estate del 2024 Ecowatt ha presentato una nuova richiesta di autorizzazione unica regionale, oggi oggetto del contenzioso. Il progetto prevede l’ingrandimento della linea di trattamento esistente e l’affiancamento di una seconda, portando la capacità di bruciare dalle attuali 34mila tonnellate l’anno a 154mila, allargando lo spettro dei tipi di rifiuti da bruciare, dagli attuali 34 a 340, e ampliando l’attuale capannone produttivo in un rettangolo di 200 metri quadrati di lunghezza e 50 di altezza.

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