In 800 chiedono i tamponi
e il sistema sanitario lodigiano va in tilt

L’Asst vuole ampliare il laboratorio, mentre l’Ats oggi porta a 20 gli operatori telefonici: «Non riusciremo a garantire i test in 48 ore». Problemi anche per chi deve partire per i viaggi all’estero

Già 800 turisti lodigiani in 4 giorni prenotati per fare il tampone. Le linee telefoniche e i laboratori, da quando è uscito il nuovo provvedimento sull’obbligatorietà del tampone per chi arriva da Spagna, Grecia, Malta e Croazia, sono andati in tilt.

«Stiamo cercando di ampliare l’offerta - spiega il direttore socio sanitario dell’Asst di Lodi Paolo Bernocchi -, molti telefonano anche a noi in pronto soccorso, ma i turisti che tornano da quei 4 paesi devono registrarsi sul sito dell’Ats e poi vengono ricontattati. Ci stiamo attivando per fare più tamponi».

«In tutta l’Ats - spiega il direttore generale Walter Bergamaschi - abbiamo già avuto 10mila iscrizioni al portale in soli 4 giorni. Tra 700 e 800 sono le richieste in arrivo dalla provincia di Lodi. Ovviamente stiamo facendo molta fatica a ricontattare tutti. Nei giorni scorsi arrivavano segnalazioni per mille tamponi in 10 giorni, adesso ne abbiamo 10mila in 4. Dobbiamo richiamarli tutti. Prima avevamo 3 operatori telefonici, da domani (oggi, ndr) ne avremo 20, ma abbiamo dei grandi arretrati. Stiamo lavorando con le Asst per aumentare anche il numero del personale infermieristico che si occupa di fare i tamponi. Non ci aspettavamo un’evoluzione del genere».

L’ennesimo problema, inoltre, è rappresentato da chi deve partire. Soprattutto da chi deve partire per i paesi che richiedono l’esito del tampone 62 ore prima dell’arrivo a destinazione. «Uno di questi è il Libano - spiega un turista -, devo partire, ma non so dove rivolgermi per fare il tampone».

«Chi va in questi paesi - precisa Bergamaschi - deve farsi carico del tampone privatamente, non è una questione di sanità pubblica dell’Italia, ma del paese che richiede il test, il Libano nella fattispecie. Queste persone però sono poche». I grandi numeri sono rappresentati da quelli che sono andati nei 4 paesi regolamentati dal decreto ministeriale. «Ci vorrà un po’ di pazienza - ribadisce Bergamaschi -. Non riusciremo a fare il tampone nell’arco delle 48 ore dal rientro a tutti. Le persone non stanno rispettando le precauzioni, invece dovrebbero. Chi rientra da quei paesi, comunque, non ha l’obbligo della quarantena, può andare a lavorare, indossando la mascherina e rispettando le distanze. Noi stiamo facendo di tutto per aumentare l’offerta, ma anche se i tempi si allungano un po’ non dovrebbe essere un problema dal punto di vista pratico».

«Coloro che hanno eseguito il tampone di propria iniziativa prima di partire da Spagna, Croazia, Grecia o Malta - aggiunge il direttore sanitario di Ats Vittorio Demicheli, dovranno, nel registrarsi e nel compilare il modulo, dichiarare l’avvenuta esecuzione del tampone, l’esito negativo e, in questo caso, non dovranno più sottoporsi ad alcun controllo» . L’indirizzo della pagina web alla quale i turisti lodigiani che hanno bisogno del tampone devono registrarsi, è il seguente: https://portale.ats-milano.it/estero/index.php. In caso di effettuazione del tampone al di fuori del Servizio sanitario regionale, la prestazione non è rimborsabile e il referto va trasmesso ad Ats al seguente indirizzo email: [email protected]

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