In 700 per 3 posti di lavoro

Si erano iscritti in 1.438 per 3 posti da infermiere. Poi, complice anche il maltempo, si sono presentati in 735. Sono arrivati con le valigie la sera prima, da tutta Italia: Campania, ma anche Sicilia, Marche, Toscana ed Emilia Romagna. Gli studenti ieri mattina hanno preso d’assalto il palazzetto dello sport di Lodi per il concorso. «Dicono che siamo in pochi - sbottano - ma non è vero. Guardate qua cosa succede per avere un posto di lavoro». Il test era «abbastanza facile», ammettono all’uscita. Così dicono Matteo Ferro, 22 anni, di Nocera Inferiore e un 26enne barese, laureato da un anno, arrivato al suo terzo concorso. Oggi, sul sito Internet dell’Azienda ospedaliera, saranno pubblicati i risultati. Chi passa il test dovrà sottoporsi, il 15 febbraio, alla prova pratica, dedicata alle basi della professione e poi superare un colloquio.

Ieri l’ingresso del PalaCastellotti era pieno di genitori, ma soprattutto fidanzati e fidanzate, in attesa dei candidati. Accalcati, avvolti nei baveri dei giubbotti, si appoggiano alla valigia e aspettano. L’altoparlante annuncia la fine: «State zitti e seduti - urla il presidente della commissione -, voi avete lavorato senza essere disturbati, adesso lasciateci fare altrettanto». Il direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera Francesco Magni vigila sulle operazioni. «Sono arrivati da tutta Italia - conferma -. Un segnale della crisi che ci sta soffocando. Il concorso è per 3 posti a tempo indeterminato. Secondo il piano 2011 possiamo assumere in totale 7 persone. La carenza però è di 3 operatori. Se i primi 3 in graduatoria sono attualmente già assunti a tempo determinato dall’Azienda, potremo stabilizzarli ed, eventualmente, assumerne altri 3. La graduatoria, in ogni caso, varrà 3 anni. Potremo attingere da qui in caso di necessità». «Gli atipici che lavorano attualmente negli ospedali lodigiani - aggiunge il responsabile del personale Ernesto Treccani - sono una cinquantina. L’ultimo concorso è stato quello di settembre. Si erano presentati in 35, hanno superato la prova in 25. La graduatoria però è andata ad esaurimento. Si trattava di precari che sono stati stabilizzati». «Abbiamo scaglionato gli arrivi in tre fasce orarie, alle 8.30, alle 9 e alle 9.30, per evitare disagi», aggiunge Magni. Gli infermieri si lamentano. «Non c’era neanche un bus navetta per arrivare fino a qui - sbottano -, abbiamo dovuto arrivare a piedi. I sedili erano freddi, poi ci sono stati degli errori nelle registrazioni». «Gli altri concorsi sono stati effettuati nella sede della Banca Popolare di Lodi, ma per un numero così alto di candidati là non c’era posto - replicano Magni e Treccani -. Era la prima volta che ricorrevamo al palazzetto». Gli studenti si riversano nel parcheggio già al completo. I 25enni Angelo Fontana e Leonardo Borgia arrivano dal Sud, ma si sono laureati a Parma nel 2010. «Abbiamo lavorato, ma sempre con contratti a termine - dicono -, con soluzioni assurde: un’amica nostra è arrivata persino a 15 turni di fila senza riposo. La presenza di così tanti infermieri, oggi, qui, è un brutto segno. Gli infermieri ci sono, ma le Aziende ospedaliere non favoriscono il tourn over, complici anche le riforme sulle pensioni. È sempre più difficile entrare». «Da noi - dice un napoletano 28enne - saranno vent’anni che non si fa un concorso». Una mamma di Pistoia aspetta la figlia ancora dentro. «Ogni volta che si partecipa a un concorso sono soldi che se ne vanno in spese di viaggio e albergo». C’è chi proviene da Ancona e da Firenze. Per Marco, 24 anni, di Bari e per Maria Nappo, 26enne di Napoli, è la prima volta. Daniela, invece, ha 30 anni, abita a Piacenza e si trova senza un contratto. «Se non altro - dice ottimista - questo è un inizio». Poi si avvia, come i suoi compagni, sulla ciclabile di via Piermarini. Lo sguardo corre verso di loro. In fila indiana, con la valigia in una mano: sono diretti al treno che li porterà a casa. I loro pensieri, però, c’è da giurarlo, sono rivolti a un posto di lavoro.

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