Imu, Foroni invoca la “disobbedienza”

Disobbedienza civile. O meglio, fiscale. Il Carroccio suona la carica contro Equitalia, un appello in parte raccolto persino dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il quale non appoggia la rivolta delle tasse ma approva la protesta dei sindaci, lanciando lo strano asse Maroni-Pisapia. Nel mirino dei sindaci, pronti alla mobilitazione, c’è ancora una volta l’Imu, la nuova imposta sugli immobili. E anche se nel Lodigiano nessuno sembra “digerirla”, Pd e Pdl bocciano la disobbedienza invocata dai lumbard. «Il governo Berlusconi aveva tolto l’Ici, si è sempre ritenuto che la casa fosse un bene primario - afferma Oscar Fondi, sindaco di Castiraga in quota Pdl e segretario provinciale del partito -. Non condividiamo l’Imu ma la disobbedienza civile è una boutade che poi nei fatti non trova riscontro». Giovanni Carlo Cordoni, primo cittadino di Lodi Vecchio e presidente dell’assemblea dei sindaci ha il polso della situazione: «Tutti sono contrari a questa imposta e alle sue modalità di gestione, il governo si serve di noi come esattori, una valutazione che accomuna tutti gli amministratori. Hanno tolto l’Ici, l’unica imposta federale che avevamo. Ai Comuni è sempre stato riconosciuto l’introito dell’Ici del 2007, ora ci troviamo con delle aliquote medie Imu che se applicate daranno un incasso inferiore a quello che lo Stato ci riconosceva. In più, abbiamo la perfetta coscienza che dovremo incidere su persone già “tartassate” in mille altri modi, sia come cittadini che come imprese». Senza contare che il 50 per cento delle entrate finirà a Roma. Cordoni, però, è convinto che «la prima regola della democrazia è il rispetto delle leggi, si può non essere d’accordo ma la disobbedienza è un atto poco responsabile».

A sostenere in tutto e per tutto la proposta di Maroni c’è Pietro Foroni, sindaco di Maleo e presidente della Provincia, il quale oggi sarà a Zanica con Flavio Parmesani, sindaco di Casale, per saperne di più. «Condivido in pieno la posizione, anche a Maleo verificheremo la fattibilità di alcune iniziative che per ora non intendo svelare. I Comuni sono considerati alle stregua di esattori». Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi e uomo di punta del Pd nel Lodigiano, non si scandalizza per i toni agguerriti della Lega nord ma ritiene che l’“obiezione fiscale” sia al momento solo uno slogan, che però esprime un malessere generalizzato.

«L’Imu rappresenta un pezzo del confronto - afferma -, che sta diventando conflitto, tra autonomie locali e governo centrale. A questo tema politico, il più importante, si è tentato di dare risposta con il processo federalista, che si è impantato, a causa di decreti “pasticciati” e della crisi. Il confronto prosegue in maniera complicata, credo che l’Imu, così come concepita, sia sbagliata, l’impatto sui contribuenti sarà forte e lo stato non ha avuto coraggio di introdurre una patrimoniale seria. Ancora una volta chiederemo la revisione dell'Imu e del patto di stabilità». Guerini è convinto che tutte le forze politiche, Pd in primis, debbano lavorare seriamente sul rapporto tra enti locali e stato, un messaggio che ha fatto arrivare anche ai vertici nazionali. Per il sindaco, Lega e Pdl «non possono rifarsi la verginità, le loro responsabilità sono grandi». Ufficialmente la ribellione non ha ottenuto l’approvazione dell’Anci, che farà partire una campagna d’informazione. Il 24 maggio, invece, è prevista una mobilitazione a Venezia.

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