Il tribunale di Lodi si “allarga”

Il palazzo di giustizia di Lodi sta per diventare più importante: il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie approvato il 6 luglio dal consiglio dei ministri attribuisce infatti a procura della Repubblica e tribunale di Lodi la giurisdizione a 21 comuni in più rispetto ai 74 di oggi, precisamente Basiano, Bellinzago Lombardo, Cambiago, Cassano d’Adda, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inzago, Liscate, Masate, Melzo, Pessano con Bornago, Pozzo d’Adda, Pozzuolo Martesana, Rodano, Settala, Trezzo sull'Adda, Trezzano Rosa, Truccazzano, Vaprio d’Adda e Vignate. Lo schema di decreto, in attuazione della delega al Governo attribuita dalla legge per la stabilizzazione finanziaria 148 del 2011 del 13 agosto 2011, la “manovra bis” del governo Berlusconi, passerà ora al vaglio delle commissioni parlamentari (per un parere obbligatorio ma non vincolante) e prevede l’accorpamento di 37 tribunali e 38 procure, con la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale oggi esistenti. Proprio dalla giurisdizione della sezione distaccata di Cassano d’Adda, che faceva capo al tribunale di Milano, arrivano i 21 comuni in più. Personale amministrativo, di polizia giudiziaria e magistrati oggi in servizio a Cassano dovrebbero quindi entrare di diritto nell'organico del palazzo di giustizia di Lodi. Lo stesso, in base alla bozza di decreto, vale anche per i magistrati onorari. È comunque prevista una rideterminazione delle piante organiche dei magistrati, rinviata a un futuro decreto del ministero ella Giustizia, e lo stesso vale anche per il personale amministrativo. La riorganizzazione acquisterà efficacia 18 mesi dopo la pubblicazione del decreto, nella sua veste definitiva, sulla gazzetta ufficiale. Fino a tale data il processo verrà considerato pendente innanzi all'ufficio giudiziario destinato alla soppressione.

Nelle settimane precedenti il varo del decreto, in viale Milano circolava l’ipotesi di un’assegnazione di comuni “impegnativi” come Rozzano o San Donato Milanese, che restano invece sotto la competenza del tribunale di Milano, memori della riforma delle giurisdizioni che in passato aveva portato a Lodi anche la competenza su San Giuliano Milanese senza che a ciò corrispondesse un incremento della dotazione organica.

Il governo Monti, sempre in attuazione della manovra Tremonti, ha invece suonato le “campane a morto” per l'ufficio del giudice di pace di Codogno, la cui competenza, sul Basso Lodigiano, passerà all'ufficio del giudice di pace di Lodi. Entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto però i comuni interessati dal “taglio”, anche consorziandosi tra loro, potranno fare richiesta di mantenere la sede distaccata del giudice di pace, facendosi però carico delle spese di funzionamento, comprese quelle per il personale amministrativo.

Secondo il ministro della giustizia Paola Severino si è trattato di un «taglio di rami secchi» e non di una «resa alla criminalità».

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