Il sabato abbonati senza il giornale

Poste Italiane per motivi di risparmio ha appaltato

la distribuzione dei quotidiani ai privati, ma molto spesso alcuni di questi non assicurano il servizio

“Il Cittadino” il sabato mattina non arriva a Casalpusterlengo, a Lodi, a Casalmaiocco, a San Fiorano, a Mulazzano, a Cervignano d’Adda, al Tormo di Crespiatica. Un lettore, abitante alla cascina Castello dei Roldi di Lodi, non lo riceve più da un mese. Stiamo parlando dell’edizione del sabato del nostro quotidiano, investito da un vergognoso disservizio che si protrae ormai da almeno tre mesi.

Ogni lunedì mattina il nostro centralino è intasato dalle telefonate degli abbonati che protestano per non aver ricevuto l’edizione del sabato. E quell’edizione non sarà mai più recapitata: non si sa dunque che fine facciano questi giornali che non vengono consegnati a domicilio.

Come è noto, Poste Italiane - per un discorso di risparmio - non consegna più la corrispondenza nella giornata di sabato. Le Poste in questo settore fanno la settimana corta: funzionano dal lunedì al venerdì, poi tirano giù la serranda per il sabato e la domenica.

Hanno cercato di ovviare a questo loro disimpegno annunciando che per il sabato mattina si sarebbero limitati a consegnare solo i giornali quotidiani. E hanno appaltato tale servizio ad aziende private, ma queste molto spesso non onorano l’impegno che si sono assunte.

Con metodicità l’ufficio diffusione del “Cittadino” segnala settimanalmente ai competenti uffici di Poste Italiane le lamentele pervenute dai lettori che di sabato non hanno ricevuto il nostro giornale, fornendo nome cognome e indirizzo preciso della persona colpita dal disservizio. Però quest’ultimo prosegue come se nulla fosse.

I dirigenti di Poste Italiane non possono sottrarsi alle precise responsabilità che ad essi competono: è vero che di sabato non ci sono al lavoro gli storici postini dipendenti delle poste, ma la distribuzione dei giornali quotidiani viene (in taluni casi dovrebbe essere) svolta da persone alle quali Poste Italiane lo ha appaltato. Ebbene, se il disservizio prosegue - e va avanti così da mesi - cosa aspettano i dirigenti preposti delle Poste a rescindere il contratto con queste aziende private che non svolgono correttamente il proprio lavoro?

Resta il fatto che i nostri abbonati ci versano regolarmente i soldi per ricevere ogni sabato “Il Cittadino”. E “Il Cittadino” paga Poste Italiane affinché il nostro quotidiano sia regolarmente distribuito, ma ciò non avviene, con un gravissimo danno economico e di immagine anche per il nostro giornale.

E lorsignori di Poste Italiane non ci vengano a raccontare che il disservizio è collegato a una politica di risparmio avviata dall’azienda: quest’ultima infatti ha recentemente trovato i fondi addirittura per andare a coprire i buchi di bilancio di un carrozzone che si chiama Alitalia.

Non lasceremo cadere nel vuoto questa vicenda.

Pertanto nel frattempo invitiamo gli abbonati che non ricevessero “Il Cittadino” (in particolare l’edizione del sabato) a continuare a segnalarci tale grave disservizio.

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