
n In questi giorni, si sa, il riscaldamento va al massimo per far fronte alle temperature “siberiane”. Così come le polveri sottili, che sono schizzate alle stelle in tutto il Lodigiano. Oltre alle caldaie in funzione, c’è poi da considerare il traffico in circolazione, che dà sempre un certo “contributo” allo smog. L’ultimo bollettino dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente), le cui misurazioni si riferiscono alla giornata di mercoledì, segnala valori fuorilegge (superiori a 50 microgrammi per metro cubo). La maglia nera spetta a Codogno, con 118 microgrammi per metro cubo, subito seguita da Bertonico con 94 e da Montanaso con 91. Anche gli altri paesi dove è stata posizionala la centralina, però, hanno registrato livelli molto alti: 84 microgrammi per metro cubo a San Rocco e 76 a Tavazzano. Per quanto riguarda invece la città del Barbarossa, le due centraline di viale Vignati e Sant’Alberto hanno segnalato rispettivamente 84 e 83 microgrammi per metro cubo. Nel capoluogo è dall’inizio della settimana che il Pm10 non molla la presa, una situazione che si è verificata anche in altri centri lombardi. Se si prendono in considerazione i consumi di gas, nella settimana dal che va dal 30 gennaio al 5 febbraio, le società del gruppo A2A hanno immesso nella rete circa 104,5 milioni di metri cubi di gas metano nei principali comuni della Lombardia serviti, il che significa mediamente il 28,5 per cento in più rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente. In base a quanto comunicato dalla società, il picco dei consumi si è verificato lunedì 6 febbraio, quando sono stati immessi nella rete oltre 17 milioni di metri cubi di gas metano.
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